INTRODUZIONE:
In questa quarta domenica del tempo ordinario siamo chiamati a meditare sulle beatitudini, alla luce del Vangelo secondo Matteo. I poveri nello spirito, gli afflitti, i miti, gli affamati e assetati della giustizia in fondo sono tutti quelli che riconoscono la grandezza di Dio, consapevoli che sono solo pennelli del Suo disegno.
Il nostro punto di partenza della nostra gioia, della nostra beatitudine è il nostro pianto. Ed è proprio questo il messaggio di oggi. La santità non è aver pianto, ma è dare senso al nostro pianto.
INTENZIONI PENITENZIALI:
- Per tutte quelle volte che abbiamo agito e vissuto senza cercarti Signore Kyrie eleison
- Per tutte le volte che non abbiamo cercato la giustizia, ma per nostro interesse abbiamo chiuso gli occhi Kriste eleison
- Per tutte le volte che non abbiamo cercato l’umiltà, ma abbiamo preferito l’apparire e l’avere Kyrie eleison
PREGHIERA DEI FEDELI:
1 Per la prima lezione Gesù ha scelto come argomento la felicità: Perché è la cosa che più ci manca, che tutti cerchiamo, in tutti i modi, in tutti i giorni. Perché la vita è una continua ricerca di felicità. E Dio vuole figli felici. Non una felicità dell’avere, ma dell’essere, non dell’apparire ma del servire.
O Signore, perché sappiamo riconoscere ogni giorno i semi di felicità che spargi nel nostro cammino, preghiamo
2 Gesù pronuncia, con monotonia divina, per ben 9 volte la parola beati….è di più di un’emozione, è un invito ad andare avanti, a non fermarsi, a non arrendersi, a non lasciar cadere le braccia, ma a percorrere la strada verso cieli nuovi e terra nuova. O Signore che ogni giorno sappiamo vedere nel volto del povero, del misero, le beatitudini che tu ci hai manifestato.
3 Quante persone vediamo, conosciamo, parliamo…Ti ringraziamo Signore per tutte le persone che testimoniano ogni giorno le beatitudini: persone semplici, madri e padri, persone consacrate, persone che silenziosamente costruiscono strade di felicità sostienili sempre nel loro cammino. Preghiamo,
PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE
IL passaggio della Liturgia della Parola alla Liturgia Eucaristica è scandito da un cambiamento del luogo dall’ambone all’altare. Per questo due ceri ai piedi dell’ambone sono portati all’altare, mentre gli altri due ceri ai piedi dell’ambone vengono spenti.
ANTIFONA DI COMUNIONE
sottolinea la continuità e l’unità della celebrazione: dalla mensa della Parola alla mensa Eucaristica. È un versetto del Vangelo proclamato proprio per dire che la Parola, Eucarestia e Comunione compongono un’unità inscindibile.
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