Bambini e tecnologia: un binomio non proprio felice! Lo sostengono i professionisti dell’età evolutiva, psicologi, psicoterapeuti pediatri… Tutti unanimemente concordi nel fatto che, un’esposizione precoce e prolungata agli schermi di smartphone e tablet, può essere dannosa per lo sviluppo psicofisico di bambini e preadolescenti.
Una ricerca di alcuni anni fa (Hutton et al., 2019) ha evidenziato come esporre precocemente i bambinialla tecnologia possa danneggiare il loro sviluppo cerebrale. Dobbiamo considerare che nei primi 5 anni di vita il cervello infantile è ancora molto malleabile e sotto la pressione degli stimoli esterni forma e modifica connessioni neurali che rimarranno poi per tutta la vita. L’esposizione prolungata agli schermi di smartphone e tablet a questa età interferisce con questo processo. Ciò comporta un minore sviluppo di quelle aree deputate al linguaggio e all’alfabetizzazione scolare. A risultare più danneggiate sarebbero le aree della sostanza bianca, deputate alla connessione e comunicazione delle diverse parti del cervello. Si tratta di una sorta di “cavi”, di linee telefoniche di comunicazione che, se danneggiate, possono interferire con la velocità di elaborazione degli stimoli.
Per questo molti consigliano di gestire con parsimonia il rapporto fra bambini e tecnologia limitandone l’accesso ai dispositivi multimediali. Ma perché smartphone e tablet possono essere dannosi anche da un punto di vista psicologico e educativo? E come regolamentare l’uso dei device per i più piccoli?
L'interessante articolo di Cristina Rubano continua a questo link:
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