Nell' XI Domenica PA abbiamo pregato così ...


La nostra liturgia è iniziata con un canto di ingresso "Più in alto"della Comunità Evangelica che trova ospitalità nella Parrocchia della Risurrezione guidata dal pastore Prince e che ha coinvolto l'intera Assemblea



Introduzione

Celebriamo oggi l’undicesima domenica del tempo ordinario.

Il Vangelo di Matteo esprime il contesto e il clima della Missione della Chiesa, delle nostre comunità . 

Gesù vedendo le folle, anche noi che siamo persone a volte smarrite, deboli, sfinite, che siamo solo dei numeri, che non contiamo nulla; Gesù ne prova compassione (compatire, patire con); per Lui siamo il tutto!

Tutto inizia da qui: guardare con infinito amore e compassione la condizione umana debole. Una cosa è rimanere chiusi nelle nostre case, altro è stare con le persone, guardarle negli occhi, in faccia ogni giorno, ascoltare la loro vita e condividerne le esperienze, simile al legame che ha una madre che per nove mesi porta dentro di se il proprio figlio. 

"Pregate il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe": dovremo offrirci al Signore perché mandi noi come operai della compassione, mandi noi con mani che accarezzano, correggono, asciugano lacrime e trasmettono la forza che viene da Dio.

"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Gesù presenta la sua missione non come un fare, ma come un ricevere e un dare. La parola del Vangelo è un dono che ci fa fare il bene e ci fa scoprire quanto siamo preziosi per il Signore: Con altrettanta gratuità dobbiamo offrire questo dono ai nostri fratelli e sorelle; La Buona Notizia che S.Paolo annuncia nella seconda lettura: "Quando eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi".


Atto penitenziale

Signore, che hai compassione del tuo popolo, abbi pietà di noi 

Cristo, che ci chiami ad essere operai nella tua mèsse, abbi pietà di noi

Signore, che ci rendi annunciatori della salvezza, abbi pietà di noi



Preghiere dei fedeli

Per tutti coloro che sono stanchi e sfiniti, come pecore senza pastore: non si lascino sviare, ma trovino nelle comunità cristiane la presenza viva di Cristo che li accoglie, li aiuta, li incoraggia. Preghiamo


Per coloro che sono chiamati a governare il bene comune: possano lavorare con responsabilità per far crescere i cittadini nella condivisione delle ricchezze e promuovere la pace e la giustizia sociale. Preghiamo.


Per giovani che sono alla ricerca del senso della vita: trovino in noi adulti persone coerenti alla Parola proclamata, cristiani coraggiosi nel testimoniare la fede, fedeli sapienti nel cercare il vero bene. Preghiamo.


Per quanti operano nel volontariato: esprimano nel servizio l’amore ricevuto da Dio che dona tutto se stesso. Preghiamo.


Per il papa Francesco e tutti i pastori della Chiesa eredi degli apostoli: custodiscano nella Parola di Gesù il popolo loro affidato. Preghiamo


Preghiamo per che oggi ricordano il trentennale del loro Matrimonio: che il Signore continui a portare a compimento ciò che ha iniziato con loro nella loro famiglia. Preghiamo


Presentazione dello Offerte

Alla Presentazione delle Offerte Manuel e Agnese, mentre i loro due figli portavano all'altare pane e vino, hanno ricordato i trent'anni del loro matrimonio con queste parole:


Il 19 luglio del 1993 Manuel ed io abbiamo iniziato la nostra avventura di famiglia.

Sono passati trent’anni da allora e oggi vogliamo condividere con voi questo pezzo di strada fatto insieme portandolo simbolicamente sulla tavola comune sotto forma del pane e del vino che normalmente condividiamo sulla nostra tavola di casa.

Con il pane e il vino portiamo anche le nostre promesse scout perché lo scautismo, insieme alle nostre famiglie di origine ci hanno donato i valori in cui crediamo e lo stile di vita che abbiamo cercato di fare nostro.

La strada che ci fa sentire sempre in cammino, che ci insegna l’essenzialità e che è stata ed è luogo di incontri di tanti fratelli e sorelle, di compagni e compagne di avventura. Le strade e i luoghi della nostra città e del mondo in cui proviamo a dare il nostro piccolo contributo per lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato…o almeno provarci!

Il servizio dove impariamo ad ascoltare i bisogni degli altri e non solo i nostri, dove impariamo che ci sono tanti modi diversi di vivere e di pensare, dove sperimentiamo che la nostra felicità e strettamente connessa alla felicità degli altri.

La fede che per noi è rapporto con un Dio che incontriamo negli altri e nella comunità, perché abbiamo imparato sulla nostra pelle che nessuno si salva da solo e solo insieme possiamo costruire il regno che viene.

La nostra storia non è stata e non è perfetta. Abbiamo limiti e difetti come tutti e tutte, siamo caduti, ci siamo fatti male e ci siamo rialzati grazie a chi, vicino a noi, ci ha teso una mano e ci ha indicato la strada.

Abbiamo avuto la fortuna di riuscire a crescere insieme e a continuare a stare vicini, ma per questo non ci sentiamo migliori di altri.

Quello che abbiamo imparato è che l’unica cosa che conta è l’amore, è provare ad amare. L’amore spesso ci porta su strade impensate, ci fa percorrere cammini a volte tortuosi, ma ci fa sempre crescere ed essere persone migliori. L’amore non segue gli schemi rigidi che spesso gli diamo, non si adegua alle forme limitate che la nostra società e talvolta anche la nostra Chiesa hanno costruito. L’Amore a cui DIO ci chiama è libero, lascia liberi di scegliere, è rispettoso dell’essenza di ognuno di noi. È accogliente, infinitamente misericordioso, non giudica e non cataloga. Ha infiniti modi di manifestarsi e il nostro è solo uno dei tanti.

Oggi, su questa tavola, ci piacerebbe condividere con voi il sogno di un mondo dai grandi orizzonti.


Angello di Dio

questa preghiera dell'Assemblea è stata introdotta da questo testo di Marina Corradi a memoria del ripetersi di un'altra tragedia del mare di questi giorni a Pylos causata da una non risposta alle richieste di aiuto. Per questo sull'altare oggi c'era anche un telefono con la cornetta staccata, muto ...


Domanda qualcuno, il vostro Gesù, dov’era? 

Là sotto, in quella stiva colma di pianti e odore di pipì, e strilla acute di decine e decine di bimbi piccolissimi oramai da due giorni senza acqua avvinghiati alla loro mamma . 

Lui l'Agnello di Dio era l’unico rimasto con quei bambini. 

E mentre la nave cadeva lenta nell’abisso, li ha abbracciati tutti. 

E anche ora che sono in paradiso il Cristo guarda quegli occhi chiusi, i visi infantili che non vivranno

 e piange

Noi - addolorati, certo - domani penseremo ad altro. 

Tu, Agnello di Dio che porti il peccato del mondo, piangi ancora con loro.

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