L’epidemia del nuovo coronavirus è nata nei paesi economicamente più avanzati, e si è diffusa velocemente grazie agli spazi condivisi che i paesi sviluppati hanno creato per moltiplicare l’accumulazione del capitale a livello globale. Eppure il nuovo coronavirus grava in maniera decisamente più pesante sui paesi meno sviluppati, come l’Africa, complice anche le politiche vaccinali dei paesi sviluppati che rendono più difficile produrre i vaccini in quel continente. Il virus è bianco, ma il vaccino diventa funzionale alla conservazione del peso egemonico degli attori statali piuttosto che alla risoluzione della pandemia.
Questo paradossale effetto è la conseguenza delle politiche di colonizzazione da parte dei paesi più sviluppati, non solo quelli occidentali ovviamente. L'imposizione della cultura dei colonizzatori e la completa sottomissione del colonizzato, porta quest’ultimo a diventare uno strumento dell’imperialismo culturale, che progressivamente convince il colonizzato che egli è tale per una giusta ragione, perché inferiore. In una sorta di sindrome di Stoccolma collettiva, i colonizzati aiutano i colonizzatori a mantenere uno status di inferiorità culturale e di incapacità politica. I meccanismi dell'oppressione bianca, del colonialismo, sono studiati da secoli, eppure continuano ad applicarsi tutt’oggi. Quello che è cambiato sono gli strumenti. Se un tempo il colonialismo era armato, oggi è prevalentemente culturale ed economico. Le conseguenze di ciò non sono subito evidenti, ma è palese dagli studi che esistono delle profonde differenze tra, ad esempio, la realtà americana ed europea e quella dell’Africa. ...
L'articolo di Bruno Saetta continua a questo link:
https://www.valigiablu.it/intelligenza-artificiale-rischi/
Nessun commento:
Posta un commento