Kosovo. La situazione è sempre rimasta difficile e a rischio esplosione, ma perché?

Su questo Blog è stato più volte segnalato che poteva esplodere da un momento all'altro come è accaduto. Ora la Serbia ha schierato i militari e l’Europa guarda con preoccupazione a la nuova fiammata nei Balcani.


Nonostante sia un paese a maggioranza albanese, all’interno del territorio kosovaro vivono circa 100mila serbi, la metà dei quali è concentrata nei quattro comuni del nord. Né Belgrado, né queste comunità riconoscono il Kosovo come un paese indipendente. A fare da combustibile per una situazione già esplosiva è stata la recente tornata elettorale, certo, ma l’incapacità di trovare una soluzione alla contesa è figlia di frizioni vecchie di secoli. La Serbia considera la regione come il cuore della sua statualità e religione. Numerosi monasteri cristiani ortodossi di epoca medievale si trovano in Kosovo. I nazionalisti serbi considerano una battaglia del 1389 contro i turchi ottomani un episodio iconico della loro lotta nazionale. Ovviamente, dall’altro lato, la maggioranza albanese considera il Kosovo, dichiaratosi indipendente nel 2008, come il proprio paese e accusa la Serbia di occupazione e repressione. 


L'analisi dell'ISPI a questo link:



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