L’incidente di Casal Palocco, gli youtuber, la cultura del trash e un dibattito del tutto fuori fuoco

La verità giuridica sull’incidente di Casal Palocco che ha visto coinvolti un gruppo di ragazzi - i TheBorderline - al volante di una Lamborghini presa a noleggio che stavano girando un video per YouTube e una madre con due figli a bordo su una smart e che è costato la vita a un bambino è ancora lontana.

Come ogni omicidio ha i suoi moventi e le sue cause lo stesso vale per gli omicidi stradali. Qua non siamo di fronte al classico “le bravate le abbiamo fatte tutti”, perché questa bravata nasce in un contesto culturale ed economico che non è quello di ragazzi annoiati o con desideri distruttivi.
E per quanto sia diventata l’occasione più ghiotta di tutte per puntare il dito contro i content creator, tutti, e con chi li segue non è neanche il momento, come vorrebbe Carlo Calenda, per invocare patentini di Internet, controlli sull’età o, come mi è capitato di leggere da persone palesemente toccate dall’evento, “impedire alle persone di guadagnare con YouTube”. O per proporre una “stretta” che introduca reati nuovi, in questo caso “l’istigazione a delinquere sul web”.
Di sicuro è un’occasione per fare il punto e provare a modificare una rotta, un sentire, un'industria culturale che continuerà a fare soldi dopo aver fatto un po’ la faccia contrita.
Proviamo a procedere con ordine ....

Il tentativo di fare chiarezza di Lorenzo Fantoni a questo link:




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