Si stanno “accumulando prove” che ci suggeriscono di essere “molto cauti”, ha spiegato Nathaniel Fick rispondendo a una domanda di Formiche.net. “Assisteremo a una crescente adozione di politiche da parte dei governi in Europa, negli Stati Uniti e in altri partner like-minded in tutto il mondo che riconosceranno questo aspetto”
La scorsa settimana il Financial Times ha rivelato che la Commissione europea starebbe valutando l’introduzione di un divieto obbligatorio per i Paesi membri di utilizzare le tecnologie offerte da Huawei per lo sviluppo e il lancio delle proprie reti 5G. Le raccomandazioni formulate da Bruxelles nel 2020 per tutelare le infrastrutture critiche dai fornitori considerati “ad alto rischio” come il colosso cinese sono state recepite solo da un terzo dei ventisette Stati membri. Ciò ha spinto Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, a ricordare ai governi “l’urgenza di agire per non creare gravi vulnerabilità” alla “sicurezza collettiva”.
“Da funzionario governativo in una società democratica, tratto le parole ‘divieto obbligatorio’ con grande serietà, come credo farebbe chiunque si trovi in una posizione simile”, ha premesso Fick. “Nel caso di Huawei e della Repubblica popolare cinese, tuttavia, ritengo che in tutto il mondo abbiamo avuto ampie prove del fatto che il rapporto del governo della Repubblica popolare cinese con Huawei è tale che Huawei si impegna a condividere con il governo le qualsiasi informazione ...
Le dichiarazioni di Flik raccolte da Gabriele Carrer continuano a questo link:
https://formiche.net/2023/06/occhio-al-5g-cinese-cosha-detto-allamb-americano-fick-a-formiche/
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