Un lungo interessante contributo alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi e alla Conferenza Episcopale Italiana su come uscire dal sistema di guerra: mettendo al centro la nonviolenza in azione per pace, giustizia e cura della casa comune. C’è da assumere “un compito immenso e nobilissimo”, come ha detto Giovanni XXIII nella Pacem in terris (87) da cui, a sessant’anni dalla pubblicazione, papa Francesco propone di ripartire attuando i quattro pilastri della nonviolenza: la forza della verità, la fame di giustizia, l’impegno per la liberazione, il potere dell’amore (9 gennaio 2023). Per questo occorre cambiare paradigma antropologico ed etico, culturale e sociale, economico e politico, teologico ed ecclesiale.
Come è possibile essere credibili, come credenti e come cittadini e cittadine, in un mondo ferito, ingiusto e degradato? Come è possibile rendere credibile l’annuncio della nonviolenza evangelica? Come è possibile intervenire sulla spirale di morte di popoli aggrediti costretti a difendersi perpetuando il conflitto, di minoranze violate che rischiano l’annientamento, di interi Paesi stretti nella morsa della guerra civile, della corruzione e dell’illegalità? Com’è possibile oggi, nel pieno di un terribile dramma ecumenico, testimoniare la fede in Cristo “nostra pace” (Ef 2)?. Cosa vuol dire costruire comunità disarmate e disarmanti? Cosa vuol dire diventare una Chiesa in uscita?
La Rete associativa delle Comunità di Base che sta accompagnando il percorso sinodale dei vescovi italiani e di tutta la Chiesa, ha ritenuto necessario tradurre la riflessione teorica in alcune scelte operative. Ne propone quindici: ...
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