Nel dibattito sorto tra G. Lorizio (qui) e F. Ferrario (qui), che muove dalla interpretazione di un testo di Zollner, e su cui sono già intervenuto (qui), appaiono alcune evidenze che meritano una riflessione.
E’ interessante che le distinzioni cattoliche ed evangeliche, che servono ad offrire una interpretazione plausibile al testo di Zollner, ruotano con accuratezza intorno al termine sacramento, che però è assente in Zollner. Per Lorizio sacramento è il concetto-chiave per garantire la diversità dell’ordine dal potere sacro, mentre per Ferrario sacramento è propriamente il termine che identifica in senso cattolico tale potere sacro. Non vi è dubbio che un sovraccarico di significato del termine sacramento, come frutto della contrapposizione cattolica alla teologia protestante, è la causa di questa divergenza. Una certa esasperazione positiva (da parte cattolica) e negativa (da parte protestante) della nozione è la eredità moderna (tridentina e antitridentina) con cui abbiamo ancora a che fare. Io ritengo che questo modo di impostare la lettura del testo di Zollner conduca a inevitabili cortocircuiti, perché da un lato suppone che una “concezione sacramentale del ministero” escluda per principio la sua riduzione a “potestas” (il che non è), d’altro canto una concezione “non sacramentale”, ma “funzionale” del ministero sarebbe inattingibile, al cattolicesimo, per principio (e anche questo non è).
Per uscire dalla “impasse” a mio avviso occorre ...
L'intera riflessione di Andrea Grillo continua a questo link:
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