Il tempo di preparazione al Natale ha senso solo alla luce della Pasqua

Anche l'Avvento celebra un evento della salvezza avvenuto “una volta per tutte” riferendolo all’evento per eccellenza che lo contiene: la Pasqua del Signore

Tutte le tradizioni cristiane hanno un tempo di preparazione al Natale. Esse hanno in comune la cronologia fondamentale degli eventi della salvezza, ma nella celebrazione dei loro ministeri ciascuna porta il suo contributo originale.

In alcune tradizioni liturgiche si può parlare di un inizio dell’anno liturgico, come nelle chiese siriaca o latina, dove un vero e proprio Avvento commemora l’attesa della nascita del Salvatore (le domeniche chiamate “dell’Annunciazione” della tradizione siro antiochena) e nello stesso tempo prepara alla sua venuta nella gloria. La tradizione bizantina ha un periodo di 40 giorni di preparazione al Natale, ispirandosi ai 40 giorni precedenti la Pasqua, e da altri tratti che ricordano la Quaresima. Il motivo è perché essa celebra gli eventi della salvezza avvenuti “una volta per tutte” riferendoli all’evento per eccellenza che li contiene tutti: la Pasqua del Signore. In tal modo, le feste come la Natività, il Battesimo, la Trasfigurazione la Croce del Signore, riferita alla storia, in cui lo storicismo vorrebbe solo eventi passati, aprono la loro “memoria” al compimento della storia, quando il Signore ritornerà. Infatti, nella Pasqua di Cristo il tempo è liberato dalla morte, perché Lui È la vittoria sulla morte. Passato al di là del sabato, il Giorno della Risurrezione inaugura il tempo nuovo, che penetra e riempie il nostro vecchio tempo, fino al compimento. Per questo non si esce mai dal nuovo tempo la cui alba è spuntata il giorno di Pasqua: è la sua novità che entra in tutto l’anno e lo porta verso il compimento nel Giorno senza tramonto del Regno. È questo che permette di leggere e celebrare il mondo nuovo gli eventi della vita storica del Signore. È importante allora per noi farci aiutare da tutte le tradizioni cristiane a comprendere più in profondità il mistero e ad aprire il cuore per accoglierlo.

(da "In cammino verso il Natale" AAVV, ed Lipa)