Per i cristiani della Lettera a Dionigeto la condizione diasporica fu insieme drammatica e affascinante, tanto da poter dire: “come l’anima è per il corpo, così i cristiani sono per la società”.
È la stessa condizione dei credenti nelle società moderne laiche e secolari nelle quali tutto è diaspora, poiché lo spazio pubblico è di tutti, credenti e non credenti. Anche i cristiani si percepiscono in un certo senso come fuori luogo in questa esistenza, vivendo in questo mondo, ma senza essere di questo mondo. Si sentono come dissimili da se stessi e come se non coincidessero con se stessi (S. Levi Della Torre). È il perenne dissidio tra l’essere diversi quando si è uguali a tutti gli altri, e l’essere uguali a tutti gli altri quando si è diversi....
La riflessione di Luigi Berzano è a questo link:
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202411/241130berzano.pdf
Nessun commento:
Posta un commento