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Una notizia in senso diametralmente opposto al sondaggio israeliano: nella Disperazione, gli arabi-palestinesi israeliani se ne stanno andando

Nei giorni scorsi un post ha raccontato un sondaggio israeliano di segno positivo sull'integrazione di palestinesi (che vengono però definiti "arabi") nella società israeliana (https://parrocchiarisurrezione.blogspot.com/2024/12/israele-un-sondaggio-rivela-nuovo-senso.html). Di segno diametralmente opposto un articolo di Haaretz che qui pubblichiamo.

Nella serie televisiva "Avodah Aravit" ("Lavoro arabo"), l'eroe, Amjad (Norman Issa), fa tutto il possibile per integrarsi nella società israeliana - dal parlare fluentemente l'ebraico al dare cioccolatini ai suoi vicini nel suo edificio nel quartiere Rehavia di Gerusalemme. Sogna che i suoi vicini, gli elettori del partito Meretz che "amano gli arabi", lo tratteranno solo come Amjad, non come un arabo. Il suo personaggio riflette la generazione in cui gli israeliani arabi credevano innocentemente che l'integrazione fosse veramente possibile.

 

Ma 17 anni dopo, l’attore riflette il profondo deterioramento delle relazioni arabo-ebraiche nel paese. Lo status di seconda classe e l'alienazione degli arabi israeliani sono peggiorati nel corso degli anni. Con ogni dichiarazione di "morte agli arabi" e "che il tuo villaggio bruci", con ogni attacco terroristico che gli arabi sono chiamati a condannare per dimostrare che non sostengono l'omicidio di innocenti, qualcosa si è rotto. Il sogno dell'integrazione è diventato più lontano...


L'articolo su Haaretz è a questo link:


https://docs.google.com/document/d/1D7UEabv-vSFfngFS2OyDxGT6Bu9NSY4o/edit?usp=sharing&ouid=114460325361678368396&rtpof=true&sd=true

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