Dopo il Bahrein, il Qatar. Dalla visita del Papa della scorsa settimana al calcio di inizio dei Mondiali di calcio a Doha, il prossimo 20 novembre. La penisola arabica ancora sugli scudi. Dei due eventi ne parliamo con mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell'Arabia del Nord nel cui territorio insistono Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar
Mons. Hinder, una settimana fa la visita in Bahrein di Papa Francesco: cosa ha lasciato il Pontefice alla Chiesa del Golfo arabico e quale mandato vi ha affidato?
Il Papa ci ha lasciato un messaggio di incoraggiamento, ci ha esortato a non essere tristi ma di vivere con gioia il Vangelo, di non essere ‘internamente’ in lutto. Coinvolgente, poi, il suo appello ai giovani ad avere una cultura di cura per tutti, di essere seminatori di fraternità, di avere il coraggio di assumere decisioni per la vita. Una cosa che mi ha colpito molto è la capacità del Papa di vivere il suo limite fisico personale con coraggio. Un grande esempio per tutti.
Tanti i temi toccati dal Papa nei suoi interventi che rimandano al documento sulla fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi con il grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, momento centrale di quello storico viaggio, del febbraio 2019, il primo di un Pontefice nella penisola arabica…
L'intervista a cura di Daniele Rocchi continua a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento