Il testo di questo editoriale è una lettera aperta, che un gruppo di laici della diocesi di Brindisi-Ostuni ha scritto a papa Francesco e al Nunzio Apostolico in Italia, Emil Paul Tscherring, in relazione alla nomina del loro futuro vescovo.
La lettera svolge considerazioni di carattere generale su tre aspetti: la procedura per arrivare alla nomina; il rapporto vescovo-comunità; lo stile della “paternità episcopale”.
L’iniziativa ha trovato un eco, il 18 ottobre 2022, sul “Nuovo quotidiano di Puglia” nell’articolo “Il Concilio e la timidezza delle scelte determinanti” a firma di Fulvio De Giorgi.
La riforma della Chiesa cattolica, riforma non più procrastinabile, più volte annunciata da papa Francesco, non può trascurare, tra i tanti problemi strutturali che devono essere affrontati, quello della scelta e dell’elezione dei vescovi.
Una riflessione su questo tema non è facile ma è necessaria ed irrinunciabile per chi vorrebbe non un’altra Chiesa ma una Chiesa diversa.
Una crisi della gerarchiaLa crisi della chiesa gerarchica non è una invenzione nostra. Se esiste un problema di credibilità, se il Vangelo oggi fatica a passare, senza cercare alibi, dobbiamo riconoscere che questo avviene soprattutto per la responsabilità, per l’inadeguatezza della struttura ecclesiastica.Ne consegue che la attuale crisi ecclesiastica non può essere sbrigativamente addebitata alla sua base, al dilagare delle mode contrarie al Vangelo, al mondo con i suoi vizi e la sua invadente contrarietà al sacro. Né può essere responsabilità dei laici non riuscire a trovare parole capaci per dialogare con un tempo in rapida trasformazione, considerato che i laici nella chiesa, nonostante la loro generosa presenza, non hanno alcuna responsabilità nelle scelte di governo.Sappiamo quanto sia ancora lunga la strada per un laicato consapevole e protagonista ma sappiamo anche che il processo di nomina di un vescovo deve essere un “processo ecclesiale”, che non può essere trattato come una questione “privata”, e che la questione non può essere rinviata o, peggio, ignorata.Chi potrà prendere sul serio la “paternità episcopale” in una gestione così opaca delle nomine episcopali?
L'intero articolo a questo link:
https://www.viandanti.org/website/una-comunita-in-attesa-del-vescovo/
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