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Iran: da protesta a controrivoluzione

Le proteste iraniane proseguono nonostante la repressione ed entrano in uno stato di ‘rivolta continua’ e totale contro un regime che ha fallito sotto tutti gli aspetti.


È di 15 morti tra cui un bambino di nove anni, il bilancio di incidenti separati avvenuti la notte del 17 novembre in varie città dell’Iran tra manifestanti e forze dell’ordine. Nell'anniversario della rivolta del 2019, il paese ha vissuto una delle notti di proteste più serie e diffuse delle ultime nove settimane. 
Dalle piazze e dalle strade, le proteste si sono progressivamente infiltrate nelle università, nei licei e nelle fabbriche, teatro di diversi scioperi nelle ultime settimane. A oltre nove settimane dalla prima scintilla, il movimento è entrato in una nuova fase, trasformandosi nella principale sfida alla teocrazia che guida il paese da 44 anni. Ma il cambiamento riguarda anche i protagonisti e gli animatori delle manifestazioni: se la rivolta era stata lanciata da giovani donne, poi affiancate dagli uomini, a cui successivamente si erano uniti gli studenti e le studentesse delle università e delle scuole superiori, ora sembrano essere soprattutto gli uomini a prendere il centro della scena, esponendosi agli abusi del regime e talvolta alla morte, gridando: "Morte al dittatore”. “La rivolta si è trasformata in un'insubordinazione totale e costante, a giorno e notte, contro il dominio teocratico. Questa mutazione, inizialmente timida, è ormai un fatto incontrovertibile”.

Finora nessuna delle due parti ha mostrato segno di cedimento, sebbene all'interno del sistema stiano comparendo le prime crepe: alcuni ex alti funzionari, come l'ex presidente Khatami e l'ex capo del parlamento Ali Larijani, insieme ad alcuni ecclesiastici sciiti come Hojjatol Eslam Fazel Meybodi, hanno criticato la testardaggine del governo e chiesto l’apertura di un dialogo nazionale. Allo stesso tempo, la pressione per evitare un fallimento dei colloqui sul nucleare è in aumento e anche se non è facile, tutto ciò potrebbe portare ad alcuni cambiamenti fondamentali nel sistema politico del paese. La solidarietà della comunità internazionale e il sostegno dei leader del mondo democratico sono cruciali in questo percorso.


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