La Slovacchia elegge Peter Pellegrini come nuovo Presidente: per il premier Robert Fico, accusato di simpatie pro-russe e scettico sul sostegno all'Ucraina, è una vittoria assoluta.
La vittoria di Peter Pellegrini alle elezioni presidenziali completa la svolta nazionalista della Slovacchia e attiva tutti i campanelli d’allarme dell’Unione Europea: il suo trionfo al ballottaggio, infatti, rafforza il primo ministro Robert Fico, mentre alimenta le preoccupazioni sullo stato di diritto e sulla possibile deviazione di Bratislava dalla politica europea sul sostegno all’Ucraina e in ambito Nato. Attuale presidente del Parlamento e leader del partito di governo Hlas-Sd, Pellegrini ha battuto al ballottaggio Ivan Korcok, candidato dell’opposizione liberale e filo-occidentale, con il 54,4% contro il 45,6% delle preferenze. Nel discorso della vittoria, pronunciato dalla sede del partito a Bratislava, Pellegrini ha promesso di “garantire che la Slovacchia resti dalla parte della pace e non dalla parte della guerra” ma anche che il paese “continuerà ad essere un membro forte” della Ue e della Nato. Una volta insediatosi, diventerà il sesto presidente della Slovacchia da quando questa ha ottenuto l'indipendenza dopo la scissione della Cecoslovacchia nel 1993, e succederà all’attuale Capo di Stato centrista ed europeista, Zuzana Caputova, che ha deciso di non candidarsi per la rielezione dopo aver ricevuto numerose minacce di morte, dicendosi “esausta” dell'atmosfera politica tossica nel paese. |
L'intera analisi dell'ISPI a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento