«Tra le varie realtà presenti prima della creazione, oltre alla Toràh c'è il pentimento. Come possibile che ci fosse il pentimento prima del peccato? Nella Bibbia anche Dio si pente, e certo non aveva peccato. Il pentimento è qualche cosa che l'uomo tiene con sé, come si tiene in casa una medicina anche se non si è ammalati.»
Giona è il profeta più sottovalutato e incompreso della Bibbia e della letteratura religiosa antica. In questo nostro commento stiamo invece cercando, tenacemente, di prenderlo sul serio, quindi di non liquidare i suoi passaggi drammatici centrali derubricandoli a favola o umorismo. Come se elementi favolistici non fossero presenti in tutta la Bibbia, e l’umorismo non fosse uno dei linguaggi biblici per comunicare verità profonde e difficili che non sarebbero comprese se fossero comunicate sotto forma di teoremi teologici. Perché nella Bibbia, e nella vita, la favola e l’umorismo sono strade (‘metodo’) per dire con leggerezza realtà pesanti e dolorose, per addomesticarle, ‘creare dei legami’ e così farle accomodare come ospiti buoni dentro casa. ...
Questo brano di Paolo De Benedetti continua a questo link:
https://www.edc-online.org/it/italiano/blog/luigino-bruni/it-serie-avvenire/serie-bibliche/nel-ventre-della-parola/19313-quando-persino-sdegno-e-rabbia-possono-diventare-una-preghiera.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1coZzXjtbhkINnhIXuhgSVQG4NgdFhKzI_WurQIPLxZZR1IVZHxjlKrzQ_aem_AZ_-zxOVaQ9jR1dQ4CI1rTJcf_jzvblleCPr3UPfLKTbrpfyq_Ha4xJLjzD6fxlZz0wuT3cNMG78sqli8EqmRQWU
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