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«Il massacro a Gaza e in Cisgiordania è terrorismo»

«Difendersi dall'aggressione di Hamas è un dovere. Difendersi dall'esistenza stessa del popolo palestinese è un crimine contro l'umanità. L'assumere criteri avvocateschi e corporativi a protezione acritica da ogni critica è il maggior contributo che gli ebrei possano dare all'antisemitismo» Se ogni critica viene respinta come "antisemita", l'accusa di antisemitismo diventa una pretesa di privilegio: quello di essere esentati dalla critica in memoria della Shoà

Stefano Levi Della Torre, saggista, critico d’arte, è tra le figure più autorevoli, sul piano culturale e per il coraggio delle sue posizioni, dell’ebraismo italiano.

Professor Levi Della Torre, cosa distingue a suo avviso una critica a Israele per ciò che sta perpetrando a Gaza da un atteggiamento antisemita?

La critica a Israele per il massacro a Gaza è doverosa. L’aggressione terribile di Hamas del 7 ottobre ha traumatizzato nel profondo Israele rinnovando memorie dei pogrom e del genocidio e rivelando una sua inattesa vulnerabilità.
Israele ha diritto di reagire e difendersi? Negarlo sarebbe un sintomo antisemita. Ma a Gaza e in Cisgiordania Israele ha trasformato la guerra contro Hamas in guerra contro il popolo palestinese su due fronti, quello di Gaza e quello in Cisgiordania. Difendersi dall’aggressione di Hamas è un dovere, difendersi dall’esistenza stessa del popolo palestinese è invece un crimine contro l’umanità, che oltre ai bombardamenti indiscriminati con bombe da più tonnellate, usa come strumenti di guerra la fame, la sete, il taglio dell’energia, la distruzione degli ospedali, la pulizia etnica. Colpevolizzare l’intero popolo palestinese, bambini compresi, come “terrorista” ha qualcosa di affine all’antisemitismo. Con i suoi crimini di massa Israele fomenta l’antisemitismo, lo risveglia come tradizione e lo incoraggia offrendogli argomenti basati sui fatti attuali. Se Israele ha diritto di esistere e di difendersi, anche i palestinesi ce l’hanno, di fronte alla sistemica aggressione di Israele nei territori occupati. Se ci sono organizzazioni palestinesi che praticano uccisioni e massacri indiscriminati ossia terroristici vanno combattuti e condannati; ma anche il massacro di Gaza e in Cisgiordania sono terrorismo su vasta scala, e ogni forma di terrorismo, di gruppo o di Stato, va condannata e politicamente combattuta.

Tra Hamas e la politica di destra di Israele c’è stato un antagonismo collusivo. In che cosa collusivo? Entrambi convergevano nel rifiuto del compromesso di pace...


L'intervista a cura di Umberto De Giovannangeli continua a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202404/240424levidellatorredegiovannangeli.pdf





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