“Vivere la Pasqua oggi, ed essere, qui e oggi, uomini e donne della risurrezione, significa avere il coraggio di difendere la dignità di ogni vita, di non temere la notte che incombe, restando fermi e intimoriti, chiusi nei nostri cenacoli”.
Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme nella Messa di Pasqua celebrata ieri mattina nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. “Nel duello tra notte e giorno, tra morte e vita, noi vogliamo essere coloro che scelgono la vita. Vogliamo, cioè, essere coloro che hanno il coraggio di scommettere sulla pace, di continuare ad avere fiducia nel prossimo, a non temere i tradimenti, essere capaci, senza stancarsi, di ricominciare ogni volta daccapo a costruire relazioni di fraternità, perché mossi non dall’attesa di successo, ma dal desiderio di bene e di vita che il Risorto ha immesso nei nostri cuori”. “Vogliamo tutto questo, perché oggi noi crediamo e annunciamo che Dio Padre si è fatto spazio nella vita di ciascuno di noi, per sempre. La risurrezione – ha dichiarato il patriarca – è l’irruzione della sua vita nella nostra, della forza del suo amore in noi. Per questo non possiamo restare fermi nella notte, per questo siamo corsi anche noi qui, al sepolcro di Cristo, e per questo da qui noi oggi vogliamo uscire e riprendere con slancio il nostro impegno per costruire con fiducia nella Chiesa e con la Chiesa, relazioni di vita e di amore...
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