Superare il paradigma del tu perdi e io vinco

Nuovi mondi. Per la prima volta nella sua storia l'umanità è obbligata a uscire dall'età della guerra e dello sfruttamento incondizionato dell'ambiente. Perché l'epoca dei giochi a somma zero è finita


 Una teoria del mondo contemporaneo deve prendere le mosse da una premessa: l’avventura della globalizzazione terrestre e dei cinquecento anni seguiti all’incontro colombiano. È da allora che stiamo partecipando alla nascita di una comunità planetaria. È da allora che si è capovolto il senso plurimillenario del popolamento umano della Terra. Da diasporico è diventato interdipendente. E lo è diventato sotto il segno di una profonda ambivalenza.

Ma, a partire dalla metà del Novecento, questa ambivalente interdipendenza ha assunto un nuovo significato. Che innanzitutto si è manifestato attraverso una possibilità inedita. L’esplosione atomica di Hiroshima, nel 1945, è stata la campana d’allarme di una possibilità fino ad allora inconcepibile: la possibilità dell’auto-annientamento globale dell’umanità. Questa inedita possibilità ha trasformato alla radice la condizione umana.

Questa possibilità di auto-annientamento ha di fatto generato un destino comune per tutti i popoli della Terra, tutti legati dagli stessi problemi di vita e di morte. È nata una comunità di destino planetaria.

La condizione umana, da allora ad oggi, è trasformata da un imprevisto e simultaneo aumento di ...

L'articolo di Mario Ceruti continua a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202403/240331ceruti.pdf

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