I tanti volti di un territorio raccontato dai media italiani in modo marginale ed approssimativo, come dimostra un rapporto di Amref Italia. Il direttore Guglielmo Micucci: “I Paesi del G7 devono avere il coraggio di mettersi in ascolto di quei Paesi per creare un futuro più equo e condiviso”
C’è un’Africa delle migrazioni e c’è un’Africa dei giovani che lottano per il cambiamento, l’ambiente, la salute, l’arte e la cultura. Questa Africa dell’attivismo e della speranza resta ad oggi invisibile agli occhi dei media italiani che non raccontano la trasformazione in atto nel continente, un cambiamento profondo, inarrestabile e rivoluzionario, dove i protagonisti sono i ragazzi e le ragazze. È quanto emerge dalla V edizione de “l'Africa mediata”, il rapporto presentato a Roma lo scorso 23 maggio, curato dall’Osservatorio di Pavia per Amref, in vista dell’odierna Giornata dell’Africa, che ricorre ogni 25 maggio, anniversario della fondazione dell’Unione africana - allora Organizzazione dell’unità africana - il cui statuto fu siglato ad Addis Abeba il 25 maggio del 1963.
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