Un bosco, una donna, un orso e un uomo: una domanda a bruciapelo, una risposta fastidiosa, e tante reazioni rivelatrici.

Non c’è niente che possiamo dire o spiegare sulla storia dell’orso, che in questi giorni sta dominando i social con la stessa pervasività e durevolezza di #metoo, che possa convincere gli uomini offesi da uno scenario ipotetico a smettere di frignare e di attaccarsi alle tende come attori del muto. Niente. Quindi ce la spieghiamo fra noi, nella speranza che qualcuno di quelli non attaccati alle tende capisca qualcosa di più.

Inizia tutto da questa domanda (le formulazioni possono variare: 
"Se tu fossi in un bosco, completamente da sola, senza nulla di vicino e senza aiuti vicini, niente case o infrastrutture, pura natura per chilometri, preferiresti sapere che nel bosco c'è un orso, o un uomo? (Non conosci l'uomo, non sai assolutamente chi è, per uomo intendiamo maschio di specie umana)".

A questa domanda, fatta a bruciapelo, la maggior parte delle donne ha risposto “orso”. È un dato da prendere con le pinze, dato che non rappresenta un campione statistico pesato, però è comunque un dato: messe di fronte alla possibilità di incrociare un plantigrado o un maschio umano adulto in un luogo isolato, la maggioranza delle donne si sentirebbe istintivamente più al sicuro con l’orso. ...

La riflessione di Giulia Blasi continua a questo link:

1 commento:

  1. Se sono in Trentino, rischio che l'uomo sia Fugatti, quindi preferisco l'orso.

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