Nel panorama geopolitico attuale, dominato da molteplici conflitti su scala globale, si staglia una netta distinzione tra quelli che catturano l'attenzione dei media e quelli che sprofondano nell'oblio, relegati al rango di "guerre di serie B". Ucraina e Medio Oriente monopolizzano le cronache di giornali e telegiornali da mesi, mentre scivolano nell'oblio violenze efferate che dilaniano da 13 anni la Siria e da un anno esatto il Sudan
Le vittime innocenti, le devastazioni, la povertà, a prescindere dal teatro di guerra, restano tali. Per questo Caritas italiana intende sensibilizzare su questi conflitti dimenticati. “La crisi in Sudan a un anno dall’inizio del conflitto” il tema del webinar svoltosi IL 16 aprile, promosso dall’organismo pastorale nazionale per la promozione della carità, per fare il punto su “una delle catastrofi umanitarie più rilevanti del pianeta”, ha detto Fabrizio Cavalletti, responsabile dell’Ufficio Africa di Caritas italiana. In dodici mesi di guerra ha ricordato che sono oltre 8 milioni gli sfollati interni, 2 milioni quelli diretti nei paesi confinanti, molti dei quali già piegati da crisi pregresse, e migliaia le vittime accertate. “L’opinione pubblica spesso fatica ad arrivare a conoscere certe realtà e fatica anche a funzionare da attori di pressione dal basso verso governi anche europei”. È quindi necessario “uno sforzo di attenzione, di sensibilità, uno sforzo anche politico e diplomatico che per il momento è nettamente al di sotto di quello che la situazione richiede” ha aggiunto Federico Mazzarella, operatore di Caritas italiana. Bruna Sironi, giornalista di Nigrizia esperta di Sudan e Corno d’Africa, ha fatto il punto sul conflitto che ha trasformato il Sudan in un Paese ...
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