Il logo del Giubileo del 2025 e il suo significato

Si tratta di un’immagine con quattro figure stilizzate che indicano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra, l’una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l’apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch’essa, e della speranza, che non può mai essere abbandonata. 

Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora – metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi: il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l’equilibrio; l’azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l’autorevolezza e l’aspetto interiore. L’intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch’essa dinamica, nel suo curvarsi verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza. Completa la raffigurazione, in verde, il motto del Giubileo 2025, Peregrinantes in Spem. Il logo, aggiunge monsignor Fisichella rappresenta “una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell’evento Giubilare” ed esprime l’identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo.

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