Se milioni di europei, invece di prepararsi gli stivali da guerra, calzassero i sandali e si mettessero in cammino verso la terra sacra di una nazione violentata cosa accadrebbe? Sarebbe la prima volta (nel nostro Continente) di una azione di nonviolenza di massa contro un aggressore. Un gesto rivoluzionario e pieno di speranza
Nel documento approvato dai movimenti popolari per la pace a Verona, c’è un passaggio (punto 12) molto chiaro sull’attesa che si ha rispetto all’istituzione dei Corpi Civili di Pace ed alla difesa nonviolenta. Questa idea semplice di una alternativa al conflitto armato non è affatto semplicistica e si fa strada nell’opinione pubblica europea dal 1995. In particolare fu lanciata incessantemente, quasi come una preghiera, da Alex Langer, che supplicava le grandi potenze perché intervenissero a fermare gli eccidi in Bosnia Erzegovina a cui aveva assistito con i suoi occhi. Oggi l’avanzata concreta, e non meramente idealistica, di milioni di civili a difesa dell’Ucraina fa i conti con uno scenario globale di gran lunga peggiore a quello che conseguì alla caduta del muro di Berlino. Non siamo più nella fine della guerra fredda e si ragiona apertamente di guerra calda tra potenze nucleari.
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