I missionari di Haiti, vittime di una "tragica, inumana e assurda quotidianità"

La violenza dei gruppi armati haitiani è diventata più silenziosa, ma non si ferma: nell’ultima settimana altri tre missionari evangelici sono stati uccisi nella capitale Port-au-Prince. In questo contesto non manca, tuttavia, il coraggio della fede che, come dice Maddalena Boschetti, missionaria italiana nello Stato caraibico, ci aiuta “ad avere speranza e non paura” per il futuro


Non si ferma il clima di violenza ad Haiti che, dal 29 febbraio, è in mano a bande criminali che stanno sconvolgendo il Paese. “In un luogo di cui non si parla più da qualche tempo, forse per far pensare che le cose siano già state sistemate – spiega Maddalena Boschetti, missionaria italiana nello Stato caraibico - questa è la nostra tragica, inumana, assurda, anormale quotidianità”. Nell’ultima settimana sono stati uccisi tre missionari evangelici, di cui due americani, in modo estremamente violento nell’orfanotrofio di cui erano responsabili, a due passi dall’ospedale San Camillo, a La Plaine, nella capitale Port-au-Prince, davanti ai bambini da loro accolti.

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