Cei: I cantieri di Betania - Prospettive per il secondo anno del Cammino sinodale

“Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”. Questo afferma in continuazione papa Francesco ma non è facile mettersi in cammino e non è facile farlo insieme. 

La proposta de “I Cantieri di Betania”, è frutto del cammino primo anno e desiderano essere lo strumento di riferimento per il prossimo Anno Pastorale. Ed è stata consegnata alle Chiese all’inizio dell’estate, perché così abbino modo di impostare il cammino del prossimo anno.

Qui di seguito una sintesi del sintetico documento della Cei: solo 12 pagine di testo comprese le schede e le domande aperte


Mentre confluivano le sintesi diocesane, l’incontro di Gesù con Marta e Maria, nella casa di Betania (Lc 10,38-42) si è profilato come icona per il secondo anno. Perché parole come: cammino, ascolto, accoglienza, ospitalità, servizio, casa, relazioni, accompagnamento, prossimità, condivisione... sono risuonate continuamente nei gruppi sinodali e hanno disegnato il sogno di una Chiesa come “casa di Betania” aperta a tutti

I cantieri sinodali di seguito indicati rilanciano le priorità̀ individuate per il secondo anno del Cammino. È utile ribadire che questo resta un tempo di ascolto e non di letture sistematiche e di risposte pastorali, a cui saranno invece dedicate le successive fasi, sapienziale e profetica. 

Un incontro lungo il cammino 

La scena descritta da Luca è dinamica, c’è un cammino insieme a Gesù, cioè un “sinodo”. Il primo anno del cammino sinodale ha rappresentato per molti questa esperienza discepolare di “strada” percorsa con Gesù. Si sono create preziose sinergie tra le diverse vocazioni e componenti della Comunità, tra condizioni di vita e generazioni, tra varie competenze. È unanime la richiesta di proseguire con lo stesso stile 

Il cantiere della strada e del villaggio 

“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio”. Gesù non evita i villaggi, ma insieme al gruppo dei discepoli e delle discepole li attraversa, incontrando persone di ogni condizione. 

Si apre così il cantiere della strada e del villaggio, dove saremo chiamati a prestare ascolto ai diversi “mondi” in cui i cristiani vivono e lavorano, cioè “camminano insieme” a tutti coloro che formano la società̀. Nella realizzazione di questo cantiere dovremo misurarci con la questione dei linguaggi, che in alcuni casi risultano difficili da decodificare per chi non li utilizza abitualmente: basta pensare ai codici comunicativi dei social e degli ambienti digitali abitati dai più giovani, o a quelli delle fratture prodotte dall’emarginazione. Occorrerà, dunque, uno sforzo per rimodulare i linguaggi ecclesiali, per apprenderne di nuovi, per frequentare canali meno usuali 

Il cantiere dell’ospitalità e della casa 

“Una donna, di nome Marta, lo ospitò” nella sua casa. 

Le Comunità cristiane attraggono quando sono ospitali, quando si configurano come “case di Betania”: nei primi secoli, e ancora oggi in tante parti del mondo dove i battezzati sono un “piccolo gregge”, l’esperienza cristiana ha una forma domestica e la comunità vive una fraternità stretta, una maternità accogliente e una paternità che orienta. La dimensione domestica autentica non porta a chiudersi nel nido.

Il cantiere dell’ospitalità e della casa dovrà approfondire l’effettiva qualità delle relazioni comunitarie e la tensione dinamica tra una ricca esperienza di fraternità e una spinta alla missione che la conduce fuori. Si interrogherà poi sulle strutture, perché siano poste al servizio della missione e non assorbano energie per il solo auto-mantenimento, 

Il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale 

“Maria (...), seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era di- stolta per i molti servizi”. L’accoglienza delle due sorelle fa sentire a Gesù l’affetto, gli offre ristoro e ritempra il cuore e il corpo: il cuore con l’ascolto, il corpo con il servizio. Marta e Maria non sono due figure contrapposte, ma due dimensioni dell’accoglienza, innestate l’una nell’altra in una relazione di reciprocità, in modo che l’ascolto sia il cuore del servizio e il ser- vizio l’espressione dell’ascolto. 

Si apre il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale, che focalizza l’ambito dei servizi e ministeri ecclesiali, per vincere l’affanno e radicare meglio l’azione nell’ascolto della Parola di Dio e dei fratelli: è questo che può distinguere la diaconia cristiana dall’impegno professionale e umanitario. 

Appuntamenti e strumenti 

1 - In vista della realizzazione di questi cantieri, durante l’estate 2022, attraverso il sito dedicato (https://camminosinodale.chiesacattolica.it/), verranno messe a disposizione esperienze e buone pratiche come doni reciproci tra le Chiese locali 

2 - Per l’inizio di settembre verrà inoltre predisposto dal Gruppo di coordinamento nazionale un piccolo sussidio metodologico 

3 - È importante tenere come orizzonte, per l’intero arco del Cammino sinodale, la celebrazione eucaristica quale paradigma della sinodalità. Nella casa di Betania Gesù sedeva a mensa insieme a Marta, Maria e Lazzaro. Nel settembre 2022 il Congresso Eucaristico Nazionale di Matera metterà in luce questa profonda connessione: nella celebrazione eucaristica si concentrano, in forma simbolica, tutte le dimensioni dell’esperienza cristiana, ovvero il cammino che convoca i discepoli in assemblea, l’ascolto della Parola di Dio, la risposta comunitaria a questa Parola, l’accoglienza del dono del corpo e sangue di Gesù, la comunione con Lui che rende i fedeli “un solo corpo”, l’invio in missione e il ritorno nelle proprie case per vivere il quotidiano. La diversità e l’armonia dei compiti e dei servizi, nel contesto dell’assemblea celebrante presieduta dal ministro, sono lo specchio della Chiesa “sinodale”, popolo di Dio in cammino sotto la guida del Signore. 

L'intero documento è scaricabile a questo link:

https://camminosinodale.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/2022/07/CantieriDiBetania.pdf


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