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Francesco, la dottrina e gli «indietristi»

«Sul problema dell’anticoncezionale, so che è uscita una pubblicazione su questo tema e su altri temi matrimoniali. Questi sono gli atti di un congresso e in un congresso ci sono diverse argomentazioni, poi discutono fra loro e fanno le proposte. Dobbiamo essere chiari: questi che hanno fatto questo congresso hanno fatto il loro dovere, perché hanno cercato di andare avanti nella dottrina, ma in senso ecclesiale».

È il caso di riflettere su questa e altre affermazioni di Francesco, in risposta a una domanda posta sull’aereo nel viaggio di ritorno dal Canada. La domanda faceva riferimento a un possibile «cambiamento» in vista sul divieto di contraccezione.

Il riferimento sotterraneo – che papa Francesco ha immediatamente compreso – era alle violente polemiche sviluppatesi dal 30 giugno scorso, data di uscita del volume Etica Teologica della Vita che riporta gli Atti di un Congresso della Pontificia Accademia per la Vita  pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana (ne ho parlato qui su SettimanaNews).

Il libro ha provocato un certo clamore mediatico perché contiene una possibile apertura sul tema della contraccezione, anche nella coppia cattolica regolarmente sposata in Chiesa, ma solo a precise condizioni. Inutile dire che il volume, di 527 pagine, recensito con favore da La Civiltà Cattolica (qui), è molto denso e ricco di spunti e di temi. Ridurne la portata a qualche frase fuori contesto è un’operazione fuorviante, purtroppo consueta.

I siti cattolici conservatori, italiani e nordamericani, seguiti dal can can mediatico sui social media (Twitter) hanno immediatamente affermato che la «dottrina» di Humanae vitae non si cambia, portando a supporto della loro posizione Veritatis splendor e Fides et ratio: i teologi non hanno libertà di ricerca, il dialogo non esiste in teologia, il Magistero ha già parlato e ogni discussione è chiusa.

Di fronte a tali argomenti, nella prefazione del libro firmata da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, si sottolinea che il metodo del convegno è stato il dialogo, sullo stile delle «questiones disputatae» di medioevale memoria, rivendicando la legittimità di uno spazio di dialogo in teologia.

È la linea che Francesco ha argomentato nella sua risposta. Certo una risposta estemporanea, però ben meditata. Innanzitutto, il papa ha immediatamente compreso il riferimento sotteso alla domanda. E quindi ha voluto inserire la sua risposta in un più ampio contesto, fornendo un criterio di ermeneutica teologica tutt’altro che scontato.


La risposta di papa Francesco e il commento di Fabrizio Mastrofini a questo link:

http://www.settimananews.it/teologia/francesco-la-dottrina-e-gli-indietristi/



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