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Meeting di Rimini - Card. Zuppi: “senza passione per l’uomo domina l’algoritmo”

È nell’incontro con l’altro e nella passione per l’uomo che si rafforza la nostra identità. Ne è convinto il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, che  al Meeting di Rimini ha dialogato con Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia dei popoli. 


“Anche la nostra sofferenza – ha sottolineato Zuppi – trova risposta nell’incontro con l’altro. La passione per l’altro ci fa capire chi siamo”. L’individualismo al contrario invece di renderci più forti, “ci rende deboli, e ci riempie di paure: che sono sempre di più e nascono da un ‘io’ isolato. L’individualismo – ha poi sottolineato – diventa anche nazionalismo: un grande io che difende tanti io isolati”.

“Non dobbiamo abituarci in tanti modi all’orrore della guerra, della disumanità, a guardare gli altri come se non ci interessassero. Non possiamo accettare che la guerra possa rappresentare una soluzione. Il male ci divide dagli altri”. La risposta, l’antidoto alle pandemie, come il Covid e la guerra, che attraversano il nostro tempo è “la visione offerta dalla Fratelli Tutti, la consapevolezza di essere nella stessa casa comune”.

 “Noi abbiamo una riserva di umanità, una passione per l’uomo che – ha spiegato il cardinale – ci aiuta a ricostruire un ‘pensarsi insieme’ che non è scontato per le paure, per il ‘salva te stesso’, per l’individualismo. Pensiamo di essere noi stessi se prendiamo, se possediamo; non capendo che, al contrario, le risposte vanno cercate e trovate nella connessione con gli altri”

“I giovani hanno bisogno di testimoni veri, che hanno passione, che sognano, che non si fanno esami continuamente ma fanno il grande esame della vita. Di questo hanno bisogno i giovani, non solo di istruzioni per l’uso ma di giocare il bellissimo gioco della vita”. Infine un cenno al dialogo interreligioso che, ha spiegato il card. Zuppi, “rafforza e non spegne le identità. Dal dialogo si esce rafforzati nella consapevolezza che con l’altro posso vivere insieme e che c’è qualcosa di più profondo e umano che mi lega”.

“La politica non sia convenienza o piccolo interesse, ma ‘amore politico’”: è l’auspicio espresso dal card. Matteo Zuppi. Una dichiarazione che riprende il Magistero di Papa Francesco e che arriva a poco più di un mese dalle elezioni politiche (25 settembre). Per Zuppi si tratta di “una grande indicazione per tutti pensando anche al nostro immediato futuro”. Il presidente della Cei ha invocato un sempre maggiore “sforzo per l’amicizia sociale per tessere la comunità perché la lezione che le pandemie del Covid – e quella terribile della guerra in Ucraina – ci hanno dato è che ‘ci riguardano tutti’”. Il presidente della Cei ha, inoltre, elencato tutta una serie di preoccupazioni, “per l’educazione, per il lavoro, per la pace, per la famiglia, per il Terzo Settore”.


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