Una singolare analogia permette di scoprire come, attorno alla questione degli anticoncezionali, la dottrina cattolica del matrimonio e della sessualità abbia subìto una trasformazione e una polarizzazione del tutto in contrasto con quasi due millenni di storia.
Potremmo dire che, di fronte alle nuove sfide che il XIX e XX secolo proponevano alla Chiesa, la Chiesa abbia reagito accettando una polarizzazione e una semplificazione della dottrina matrimoniale e sessuale che ha quasi sfigurato la sua tradizione. In particolare, le parole d’ordine che hanno guidato la reazione, prima alla fine dell’Ottocento e poi nella prima metà del Novecento, hanno introdotto un modo di guardare alla realtà che ha creato una assoluta distanza tra Dio e uomo. In realtà questa lettura è stata guidata da un’urgenza che non è teologica ma politico-ecclesiastica, ossia dal bisogno di una difesa ad oltranza dell’autorità ecclesiastica su matrimonio e sessualità. In questo modo una teologia schiettamente ecclesiastica, e quindi preoccupata di operare sul piano della autorevolezza e del potere, ha largamente dimenticato la ricchezza di pensiero con cui la tradizione ha pensato questi temi.
La descrizione dell'origine remota della concezione attuale (1563), della crisi tardo moderna e del dibattito attuale, a cura di Andrea Grillo a questo link:
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