Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi.
Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati.
Che i bagliori delle guerre
si stanno riducendo a luci crepuscolari.
Che le sofferenze dei poveri
sono giunte agli ultimi rantoli.
Che la fame, il razzismo, la droga
sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari.
Che la noia, la solitudine, la malattia
sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni.
E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime
delle violenze e del dolore
saranno presto prosciugate
come la brina dal sole della primavera.
Santa Maria, donna del terzo giorno,
strappaci dal volto il sudario della disperazione
e arrotola per sempre, in un angolo,
le bende del nostro peccato.
A dispetto della mancanza di lavoro,
di case, di pane, confortaci col vino nuovo della gioia
e con gli azimi pasquali della solidarietà.
Donaci un po’ di pace.
Impediscici di intingere il boccone traditore
nel piatto delle erbe amare.
Liberaci dal bacio della vigliaccheria.
Preservaci dall’ egoismo.
E regalaci la speranza che,
quando verrà il momento della sfida decisiva,
anche per noi come per Gesù,
tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno,
omologherà finalmente la nostra vittoria.
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