Alcolici e giovani. Cibin: “Organizzare servizi ad hoc e dare risposte unitarie”

È cambiato il modo di bere, passando da un consumo come accompagnamento al cibo ad una finalità “ricreativa”, caratterizzata dalla ricerca di “sballo”, euforizzazione, ubriacatura. “Come conseguenza, aumentano gli incidenti, i reati, le risse, le patologie, i problemi acuti”, spiega al Sir lo psichiatra, coordinatore scientifico del Centro Soranzo


Assistiamo ad un apparente paradosso: le statistiche ci dicono che negli ultimi 15 anni il consumo globale di alcol è diminuito, ma contemporaneamente anche che i modi di bere a rischio sono aumentati perché è un modo diverso di bere, che non comporta necessariamente una maggior quantità globale di consumo di alcolici, ma un modo di bere più pericoloso. E questo riguarda soprattutto i giovani.

L'intervista di Gigliola Alfaro continua a questo link:



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