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Sudan: dati impressionanti di morti civili, sfollati , rifugiati e 25 milioni di affamati

 Il ruolo della Wagner, cosa non funziona nei tentativi di pace e la tregua per l'Eid non rispettata.

Il conflitto in Sudan ha visto una detonazione, nell’intensità e nella portata, incredibilmente rapida, andando a risvegliare tensioni e conflitti ereditati dalle fratture e dai rapporti di forza della difficile transizione del paese nell’era post-Bashir, ma anche dai conflitti latenti dei decenni precedenti. L’escalation si è vista in tutte le direzioni. 

Nell’espansione geografica del conflitto, che va di pari passo alla proliferazione degli attori in campo: lo rivediamo con i risvolti etnici delle violenze nel Darfur occidentale; ma anche, da inizio giugno, dal ritorno alle armi del movimento SPLM-N in Kordofan. Nel numero, drammatico, di vittime civili (almeno duemila), di sfollati interni (due milioni) e di rifugiati (mezzo milione), nonché nel numero record di persone bisognose di protezione umanitaria (25 milioni). A proliferare, poi, è il dato amaro dei cessate il fuoco che non hanno retto: alla lunga lista si aggiungerebbe, sembra, anche quello annunciato per la festa dell’Eid, che le parti si sono reciprocamente accusate di non aver rispettato. Purtroppo, giunto all’undicesima settimana dal suo inizio, il conflitto in Sudan ha ormai raggiunto l’ordine di grandezza in cui si misura in mesi. Mentre il paese e la regione non trovano un modo per gettare acqua sul fuoco

L'analisi dell'ISPI a questo link:

https://ispo-zcmp.campaign-view.eu/ua/viewinbrowser?od=3zfa5fd7b18d05b90a8ca9d41981ba8bf3&rd=166050cd87111af&sd=166050cd870459b&n=139dbe330bd23&mrd=166050cd8704395&m=1

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