Cristina Simonelli: "Quando ho predicato"

«Non c’è oggi quell’altra?». La domanda di un’anziana signora a uno dei preti della sua parrocchia è la più adatta ad aprire queste righe, un po’ racconto e un po’ riflessione. La signora ha infatti smontato con estrema naturalezza fiumi di righe e volumi di fiato spesi ad attribuire al popolo cristiano il rifiuto dei ruoli autorevoli femminili, prima di tutto quelli liturgici, al sospiro di «la nostra gente non vuole». Non sto a commentare quel patetico «la nostra gente», per spiegare piuttosto l’episodio.

La cosa si svolge in una festa dell’Immacolata di ormai molti anni fa, in una parrocchia urbana nel cuore del Veneto Fedele, in cui mi trovavo in occasione di un evento. I due preti – veramente due brave persone – mi chiedono, complice anche la nuance mariana della liturgia, di fare l’omelia di una Messa molto frequentata. Ho per la verità un po’ resistito, parte per inveterata pigrizia, parte perché preferivo riservare ad altro i miei spazi di intervento. Non si trattò di azione trasgressiva, perché, come d’uso, il celebrante introdusse le mie parole e io poi andai avanti con l’omelia vera e propria, penso senza infamia e senza lode come spesso accade a chiunque predichi. Due giorni dopo era domenica e io non ero più in quella chiesa, ma la parrocchiana che non aveva trovato niente di strano in quel fatto, chiese appunto dove fossi e perché mi fossi sottratta a quel servizio della Parola.

Amo ricordare quel fatto perché semplicissimo e straordinariamente eloquente proprio nella sua forma, se si può osare un gioco di parole, del tutto ordinaria. Ben altra cosa è invece l’esperienza di Regalbuto (Enna), non solo geograficamente, in quanto collocata in un ideale centro (chilometro più o meno) della Sicilia, ma anche per la forma pubblica e strutturata dell’esperienza delle prediche al popolo sulle Sette parole di Cristo in Croce, che in quella città ormai da molti anni coinvolge per esplicito desiderio dell’Arciprete, sia uomini e donne. La tradizione è antica: le parole pronunciate da Gesù nelle quattro narrazioni evangeliche sono state raccolte, predicate e spesso anche musicate, dando origine a componimenti specifici.

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