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Chi ha orecchi, ascolti!

Gesù ci offre un modo diverso di vivere, non secondo i criteri comuni, ma secondo un progetto di umanizzazione, che egli manifesta con la sua vita e il suo insegnamento: un cammino di servizio e di solidarietà, fino a dare la vita. Quando parla del "regno di Dio", intende dire che se riusciamo ad aprire progressivamente i nostri cuori alla sua proposta e a realizzarla, Dio sarà il re della nostra vita e non avremo altri padroni o proprietari.

Gesù offre a tutti questa possibilità, che può essere accettata o respinta. Lo spiega con paragoni, con parabole, come leggiamo nel vangelo di Matteo 13, 24-43.



Nella prima parabola vediamo due seminatori: il Figlio dell'uomo, e il nemico, il Maligno; e due tipi di semi: buoni semi di grano ed erba cattiva, la zizzania. I due seminatori seminano i loro diversi semi nell'unico campo, che è il mondo. Dai loro semi crescono i buoni e i cattivi. Questa è la realtà in cui viviamo: un mondo complesso, dove alcuni vivono un messaggio d'amore, e altri sono mossi da altri interessi e istinti. La divisione tra buoni e cattivi non passa attraverso le istituzioni di appartenenza, ma attraverso il cuore di ciascuno. E nel cuore stesso di ciascuno possono crescere contemporaneamente grano buono e zizzania. All'interno della stessa comunità dei seguaci di Gesù c'è questa convivenza. Forse era questa la preoccupazione pastorale di Matteo, quando scriveva il suo vangelo: una chiesa allo stesso tempo santa e peccatrice.

Ci indigniamo perché vorremmo vedere una comunità cristiana più generosa e piena di entusiasmo, più umile e povera, e invece a volte ci muoviamo con la stessa logica del mondo, dominati dagli stessi istinti di potere, di accumulazione, di essere serviti, aggrappati ai nostri privilegi, per i quali lottiamo usando il nome di Dio invano. 

Ci addolora vedere questo groviglio di grano e zizzania nella stessa chiesa, con la zizzania che sfrutta il terreno destinato al buon grano, o più dolorosamente, con il grano considerato a volte zizzania. Il comando di Gesù è sorprendente: "Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme". Rispetto e tolleranza: fare tutto ciò che è in nostro potere per vivere bene, lottando per la giustizia e la pace, per seguire Gesù che "passò facendo il bene", senza imporre nulla a nessuno, nemmeno lo stesso bene. 

C'è un altro paragone, la parabola del granello di senape, con cui Gesù ci parla del dinamismo, della forza con cui cresce il regno di Dio. È una parabola illuminante di fronte allo scoraggiamento di alcuni che sono angosciati per il processo di secolarizzazione della società attuale, per la perdita di valori, per la diminuzione della pratica religiosa nelle nuove generazioni, per la mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose. Stiamo vivendo un processo di transizione che deve essere assunto con grande pace e saggezza. Le grandi trasformazioni culturali e sociali in atto hanno bisogno di molto tempo perché prenda forma una nuova società, che forse sarà sempre in un rinnovamento permanente. Può anche significare una profonda crisi della chiesa, così come si è strutturata nel corso dei secoli, ma non sarà la fine del regno di Dio. 

Il regno di Dio è come un granello di senape, ci dice Gesù. È il più piccolo di tutti i semi, "ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero". Non un orgoglioso cedro del Libano che domina tutti gli alberi, ma una semplice pianta dell’orto, che spicca solo tra gli ortaggi, ma capace di offrire ospitalità agli uccelli del cielo. Nessun progetto di grandezza e dominio su tutti i popoli, come era il sogno del messianismo ebraico, ma umile casa che accoglie e protegge.

Una terza parabola o paragone ci parla del lievito. Senza dubbio Gesù ricorda un'esperienza familiare, in cui "una donna", sua madre, mescolava un po' di lievito, "in tre misure di farina", per fare il pane. Come il lievito, il regno di Dio è efficace e può trasformare l'umanità, senza apparenze trionfalistiche, ma scomparendo e agendo silenziosamente dall'interno della massa.

Gli insegnamenti di queste parabole possono liberarci dall'angoscia e dalla paura e darci una grande pace, che ci permetta di essere una presenza attiva e trasformatrice nel mondo di oggi, liberi dalla tentazione del potere e del prestigio, ispirati solo dalla Parola di Dio e fiduciosi nell'energia del suo Regno.

(Bernardino Zanella)

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