"Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione". Papa Francesco esordisce così al termine della catechesi all'udienza generale di oggi facendo riferimento all'Ucraina ma ampliando lo sguardo a tutti i conflitti nel suo ampio appello alla pace che non nasconde forte preoccupazione e rammarico per l'esito, per ora negativo, registrato dai negoziati internazionali. Come me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte"
Francesco prosegue: "Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra, il Padre di tutti non solo di qualcuno che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale".
L'appello a credenti e non credenti
Francesco sa che la politica non basta a cambiare i cuori, solo Dio può farlo, si rivolge quindi a tutti invitando credenti e non credenti ad unirsi in una supplica corale per la pace: "Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra".
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