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Si calpesta il diritto alla scuola

Il diritto all'istruzione è un diritto costituzionale. Purtroppo è ancora lontano dall'essere garantito. Come documentano, tra gli altri, i dati Istat e quelli raccolti dal Gruppo di lavoro per la convenzione sui diritti dell'infanzia e l'adolescenza (Crc), esistono grandi disparità nelle risorse educative pubbliche offerte sul territorio nazionale, non solo tra regioni, ma anche all'interno delle stesse regioni e città: nidi, scuole per l'infanzia, tempo pieno nella scuola dell'obbligo, disponibilità di palestre e laboratori, effettiva disponibilità di scelta tra più indirizzi di scuola secondaria di secondo grado, differiscono a seconda di dove si vive e cresce. 

spesso queste differenze si sovrappongono alle diseguaglianze sociali e di contesto, invece di compensarle. Il rischio dell'autonomia differenziata, non a caso richiesta dalle regioni più ricche, è che queste diseguaglianze aumenteranno a livello inter- regionale, in primo luogo perché si ridurranno le risorse complessive da redistribuire verso le regioni più povere, in secondo luogo perché, in grado più o meno estensivo, tutte e tre le regioni che hanno fatto richiesta di autonomia differenziata hanno incluso la scuola tra gli ambiti su cui vogliono piena governance, puntando di fatto verso una regionalizzazione dell'istruzione, differenziata per risorse, curricula, stipendi dei docenti e del personale amministrativo. Ciò forse potrà portare qualche beneficio a singole scuole e studenti nelle regioni più ricche, in termini di risorse aggiuntive, anche se forse a prezzo di un restringimento dell'autonomia scolastica che formalmente esiste e non è sufficientemente attuata e sostenuta e potrebbe essere scavalcata dal nuovo potere regionale. Ma sicuramente cristallizzerà la diversificazione e diseguaglianza dei diritti di bambine/i e adolescenti a vedersi sostenuti nello sviluppo delle proprie capacità a seconda di dove vivono.

Si dirà che a contrastare questa deriva basterà la definizione dei Lep nell'istruzione. Purtroppo non è così ...

L'articolo di Chiara Saraceno continua a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202401/240125saraceno.pdf





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