Nella II Domenica di Quaresima abbiamo pregato così ...

Questa Quaresima segue la liturgia dell’Anno B che vede intrecciati la storia dell’Alleanza tra Dio e il popolo (1° lettura) e la nostra vita di battezzati in Gesù come figli del Padre (2° lettura e Vangelo). Abbiamo scelto di rappresentare questo cammino attraverso delle catene che dalla schiavitù del male, spezzandole di domenica in domenica, ci porteranno fino alla libertà di servire. 



Il "nome" delle 5 catene da spezzare per giungere alla libertà di servire

La “prova” di Abramo ci invita a spezzare la catena delle tradizioni, delle ideologie, delle posizioni di potere.

Le 10 Parole sono indicazioni per un cammino di vita che rompa la catena del camminare alla cieca, senza sapere dove andare

Ciro libera Israele troncando la catena dell’oppressione, dell’esilio indicando che la misericordia è la strada per la soluzione dei conflitti

Geremia profetizza la rottura della catena del vivere nelle formalità asettiche, invitando ad una coerenza nella vita

L’ultima catena distrutta sarà quella della morte attraverso la vita, la morte e la risurrezione di Gesù, il Cristo


Introduzione

Oggi la liturgia ci chiede di mettere al centro il mistero di Cristo, Figlio amato da ascoltare, e la prova di fede di un padre, Abramo, il quale è invitato a sacrificare a Dio proprio la vita di suo figlio Isacco. La prima catena da spezzare è quella delle tradizioni, delle ideologie, delle posizioni di potere.

Abramo non capisce, ma sa che Dio è fedele e si fida; vive anche lui la notte della passione, cammina con il figlio per tre giorni finché raggiungono il luogo indicato da Dio per l’offerta. Isacco è legato come «agnello» immolato, collocato sull’altare, offerto in sacrificio: ma proprio in quel «terzo giorno», dalla potenza di Dio, da Colui che è la Vita, dà la vita e ama la vita, è restituito a suo padre vivo, risorto.

“Sacrificare” significa “rendere sacro”, cioè offrire a Dio, ciò che viviamo: la notte della morte non è mai l’ultima parola, ma è la via per la Vita senza fine, nella quale risplende la gioia. Questa certezza è la nostra certezza capace di illuminare le tenebre: «Ho creduto anche quando dicevo “sono troppo infelice”» (dal Salmo 115 di oggi); Cristo, «risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi» (II lettura). L’esperienza della Trasfigurazione nel Vangelo di Marco dice ai tre discepoli chiamati da Gesù quello che l’esperienza del Monte Moria aveva detto ad Abramo: Dio si fa vedere, si manifesta quale è, Egli vince la morte! 

Il tempo liturgico della Quaresima è per noi cristiani una prova come quella vissuta da Abramo: i deserti della vita che siamo chiamati ad attraversare dovremmo interpretarli alla luce della parola di Dio proclamata ed ascoltata, altrimenti resteremo prigionieri incatenati esclusivamente a tradizioni sociali. Siamo invitati a scendere dal monte per affrontare la quotidianità - che è anche sofferenza - per testimoniare il Vangelo della salvezza.


Intenzioni penitenziali

  1. Signore, trasfigurato sul monte, nutri la nostra fede con la tua parola - Kyrie eleison

  2. Cristo, splendore della gloria del Padre, purifica gli occhi del nostro spirito - Kriste eleison

  3. Signore, immagine dell’uomo nuovo, aiutaci affinché ti prendiamo ad esempio - Kyrie eleison


Preghiere dei Fedeli

Il messaggio di Papa Francesco per questa Quaresima è stato: “nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza”: perché la nostra conversione sia tenace fino a spezzare le catene che ci imprigionano negli stereotipi sociali: preghiamo.

Per la seconda volta Abramo è chiamato a vivere una fede incrollabile in Dio fino alla rinuncia dell’amatissimo figlio Isacco portatore di tutte le certezze. Signore, aiuta anche noi a rinunciare all’Isacco delle nostre sicurezze e ad abbandonarci a te, soprattutto quando la prova è più pesante e dolorosa; preghiamo.

Nel volto splendente di Gesù si rivela il volto di ogni donna, uomo, bambino. Signore, donaci occhi e cuore capaci di riconoscere in ogni essere umano la dignità di figlio o figlia di Dio, qualunque sia il colore della pelle, la fede professata, l’orientamento politico o sessuale; preghiamo.

Per tutte le popolazioni che si ritrovano a vivere quotidianamente gli effetti di guerre, malattie, eventi climatici estremi, Signore aiutaci a non voltarci dall’altra parte e a renderci utili secondo le nostre possibilità affinché il loro pianto venga consolato; preghiamo.

Per i fidanzati del nostro Vicariato, che si stanno preparando al matrimonio: perché, sorretti dall'esempio delle famiglie cristiane nelle nostre comunità, sappiano cogliere il tempo del fidanzamento come occasione per scoprirsi, accogliersi e progettare insieme il futuro: preghiamo.

Per noi e la nostra comunità. Signore donaci il tuo spirito e aiutaci a trasfigurare, fin da ora, la nostra vita nella famiglia, nel lavoro, nella parrocchia, per la strada, nei social; preghiamo.


Antifona di Comunione

Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo! (Mt 17,5)



  1. La catena delle tradizioni i che ci legano è stata spezzata

Nessun commento:

Posta un commento