La Chiesa della Risurrezione, descrizione e simbologia dell'architettura e dell'interno

 La Chiesa della Risurrezione


Posa della prima pietra - il 14 gennaio 1996. 
Inaugurata e dedicata al mistero della Risurrezione dal Card. Marco Cè il 5 ottobre 1997.

L’architettura


L'architetto Giovanni Zanetti ha posto l'accento architettonico ed artistico nel far risaltare il mistero della Risurrezione.

 

Tutte le linee architettoniche, la forma trapezoidale dell'aula (sul lato minore il presbiterio e l'abside), la copertura a volta a botte, stretta e allungata convergono verso il presbiterio, la luce naturale del lucernario concentra l'attenzione verso la Risurrezione illustrata dal dipinto di Ernani Costantini posto all'interno del muro squarciato: è la terra che si apre per far risorgere il Cristo che ha vinto la morte. 

 

Con il Cristo è trascinata alla Risurrezione tutta l'umanità raffigurata dagli uomini e donne sotto il Cristo e avvolti dal suo sudario (Olio su tela m. 2.00 x m. 8.00).


Il lucernario centrale è la continuazione di tale simbologia: con la Risurrezione di Cristo si squarciano i cieli, cioè il cielo diventa visibile e accessibile per tutta la Chiesa e l'umanità.

- dalla Professione di fede: "... e il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture, è salito al cielo ..."
- 1Cor 15,22: "Come tutti muoiono in Adamo, così pure tutti in Cristo saranno richiamati in vitaQ
- Mt 27,52: "... le roccia si spaccarono, i sepolcri si aprirono e i corpi di molti santi ne uscirono resuscitati dopo la resurrezione"

 

I colori del lucernario e del rosone dell'abside sono i colori della gloria (giallo e azzurro) in cui entra il Cristo e l'umanità con lui.



Il presbiterio è rialzato con quattro gradini a ricordare i quattro Evangeli, 



Sempre nel presbiterio troviamo altri due simboli della Risurrezione: l'altare, dove il basamento è composto da un ceppo marmoreo centrale e da una pietra appoggiata: la pietra del sepolcro rovesciata.


L'altro segno è la croce vuota sul muro accanto alla Risurrezione: la croce è vuota perché il Cristo è risorto.

In parecchie occasioni, poi, tale croce vuota viene infiorata: il legno secco della croce rifiorisce con la morte e la risurrezione di Gesù. 




La simbologia degli itinerari

 

La porta di destra è la Porta dell'Acqua che segna una via di purificazione e di vita nuova: per giungere alla Resurrezione da questo lato si passa, infatti attraverso il sacramento del Battesimo e della Riconciliazione.




La porta di sinistra è la Porta del Fuoco che segna una via di consolazione: per giungere alla Resurrezione da questo lato passiamo, infatti attraverso l'accompagnamento di Maria, dello Spirito Santo (il lucernaio della cappella) e dell'Eucarestia, il tabernacolo della cappella.



La porta centrale è la Porta della Speranza; l'attesa di cieli nuovi e nuove terre. Il graffito esterno di Ernani Costantini sopra la porta di ingresso, raffigura su di uno sfondo marrone scuro (il buio della tristezza e dell'incertezza) le Mirrofore che, in cammino verso il sepolcro di Gesù, si pongono la domanda: “Chi ci rotolerà via la pietra?”. La troveranno ribaltata e il sepolcro vuoto. A contrasto con il colore cupo del graffito, entrando nell'aula della chiesa strombata con il lato corto verso il presbiterio, compisce la sua luminosità e tutto porta a concentrare lo sguardo sull’abside dove è raffigurata la Risurrezione.



La vetrata di questa porta raffigura astri e pianeti nella parte alta e terra, acqua e foglie nella parte bassa. Questa porta centrale segna la strada maestra per giungere alla Resurrezione; la Parola (il leggio) e la Croce.





L'entrata in chiesa invita, perciò, ciascuno a fare la sua strada per giungere al Cristo Risorto.



Il presbiterio è rialzato con quattro gradini a ricordare i quattro Evangeli che raccontano il cammino verso la morte e la risurrezione di Cristo.


Egualmente nell'uscire il cristiano viene invitato a vivere la testimonianza nel mondo. La testimonianza della Speranza, uscendo dalla porta centrale: la speranza nei giorni di vita e la speranza anche nella morte.

Dalla porta centrale, infatti conduciamo al cimitero anche i nostri defunti in attesa di cieli nuovi e di terre nuove. 

 

Uscendo dalla Porta dell'Acqua siamo invitati a testimoniare nel mondo la nostra Fede, ricevuta nel Battesimo e rinnovata nella misericordia della Riconciliazione.

Uscendo dalla Porta del Fuoco l'impegno è di testimoniare nel mondo la Carità, vivendo l'esempio di Maria, i doni dello Spirito Santo e la forza dell'Eucarestia.




Opere scultoree

di Alberto Fiorin di Aviano


L'altare, l'ambone, il battistero e l'acquasantiera.







Il Battistero, posto ai piedi e a sinistra del presbitero si apre con un’ampia vetrata su un rigoglioso giardinetto




 Opere pittoriche

del pittore Ernani Costantini


(La Resurrezione), il battesimo di Giovanni Battista e di Gesù, il perdono dell'adultera, (il graffito sulla facciata sopra portale di ingresso)

Il Giordano (olio su tela m. 3,50 x m. 2.00)

Lc 3,16: "Giovanni disse: - Io vi battezzo con l'acqua ma viene uno più grande di me che vi battezzerà con Spirito Santo e fuoco-"
Mc 16,15: "Andate nel mondo e predicate il vangelo a tutta la creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo"

L'adultera (olio su tela m 1,20 x m 2,20)


Gv 8,7: " ... chi è senza peccato scagli la prima pietra ..."

Gv 8,11: "Le disse Gesù: - Donna dove sono i tuoi accusatori? nessuno ti ha condannata? - Quella rispose: - Nessuno, Signore - Disse allora Gesù: - Neppure io ti condanno: va e d'ora in poi non voler peccare più -"


Mosaico

Cristo Re dell'Universo 

(paliotto dell'altare della cappella) 

opera di Malvestito






                                               Crocifisso ligneo del '700





                    Altre opere di Ernani Costantini presenti nella cappella laterale sinistra






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Quando è stata costruita la Chiesa della Risurrezione ed era stato dato l'incarico ad Ernani Costantini di pensare al dipinto dell'abside, una volta visto il bozzetto, il parroco dell'epoca - don Alfredo Basso - era rimasto "sorpreso" per non dire "perplesso".
Ernani Costantini, ripensando all'incontro avuto, ha sentito l'esigenza di mettere giù per iscritto alcune sue riflessioni in una lettera che alleghiamo qui di seguito:





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