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Sveglia Occidente, la Cina ha messo le mani sul triangolo del litio

Argentina, Cile e Bolivia hanno in pancia il 56% delle risorse mondiali per realizzare le batterie delle auto elettriche: abbastanza perché altri big player impediscano che si crei un monopolio di Pechino

 


Non vi sono solo la crisi del grano o le mire su Taiwan in cima all’agenda del governo cinese, ma anche (o soprattutto) un tema particolarmente sensibile proprio perché ultraconnesso alle citate crisi: il cosiddetto triangolo del litio, rappresentato da Argentina, Cile e Bolivia, è da tempo entrato nel cono di interesse di Xi Jinping e Joe Biden ne ha parlato approfonditamente la scorsa settimana con tutti i leader sudamericani. Un dialogo che potrebbe essere tardivo: se la prospettiva è quella di una scommessa mondiale sulle auto elettriche, e quindi sulle batterie prodotte dalla Cina grazie al litio, occorrerà implementare anche le Gigafactory in Europa per non finire nuovamente ostaggio di terzi, così come accaduto con il gas.

I prezzi del litio, secondo Bloomberg, hanno visto nel solo ultimo anno un aumento del 480%. A Nanchino esiste una delle maggiori fabbriche della Xinwangda Electric Vehicle Battery Co. Ltd, che produce batterie al litio per auto elettriche e altri usi. Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da una politica ultrainvasiva della Cina nell’estrazione e nella lavorazione dei cosiddetti “minerali critici” in America Latina: il riferimento è a litio e nichel, senza dimenticare i “sempre verdi” e utili rame e ferro. L’America Latina si candida quindi, dopo l’Africa, a diventare il mercato emergente per soddisfare la crescente domanda di auto elettriche. La Cina ha già il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo, producendone l’80% e ha progressivamente tessuto relazioni molto fitte con il versante del Latino America dove opera uno dei colossi di Pechino del settore, la BYD.

In Perù vi sono villaggi come Chancay dove le frequenti esplosioni per le nuove infrastrutture scuotono le abitazioni come terremoti. Le case restano lesionate e la gente ha paura. Lì sta per vedere la luce un megaporto costruito dalla Cina: servirà a trasportare quel litio in Oriente. La decisione cinese di proteggere le catene di approvvigionamento ha coinvolto prima l’Africa e ora anche il Sudamerica, proprio sotto il naso del maggior competitor di Pechino: gli Usa.


L'articolo di Francesco Di Paolo continua a questo link:

https://formiche.net/2022/06/litio-occidente-cina/


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