Il regista degli Accordi di Abramo e portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Lior Haiat, spiega a Formiche.net come la visita di Mario Draghi a Gerusalemme potrà aiutare questo processo che vedrà presto l’adesione di altri paesi arabi. “Nel Medio Oriente le persone non vogliono tornare al passato. Siamo andati ad Abu Dhabi per trovare una via di pace anche con Ramallah”
L’Italia, così come gli altri Paesi europei, deve sostenere pubblicamente gli Accordi di Abramo in quanto possono avere un ruolo per facilitare questo processo che una via importante per arrivare alla pace in Medio Oriente. È quanto ha spiegato Lior Haiat, portavoce del Ministero degli Affari Esteri israeliano e regista degli Accordi di Abramo, a Formiche.net nel corso di un’intervista concessa a Gerusalemme poche ore prima dell’arrivo del premier italiano, Mario Draghi, per una visita ufficiale nel Paese.
Israele ha deciso però di rivolgersi ai popoli arabi anche parlando direttamente con loro, tramite i social media. “Dopo aver visitato per la prima volta il Marocco, abbiamo avuto purtroppo l’operazione militare a Gaza. Siamo ritornati nella realtà del Medio Oriente e abbiamo visto che la gente non vuole ritornare al passato. Gli accordi di Abramo dividono i paesi in due gruppi: se prima la divisione era tra ebrei e arabi ora è tra moderati o estremisti. Chi vuole un futuro per i suoi figli e chi vuole violenza e conflitto. Ogni leader mediorientale può decidere da che parte stare. Noi siamo andati ad Abu Dhabi come una via per arrivare a Ramallah, tramite gli arabi vogliamo arrivare ad una pace con i palestinesi”.
L'intera intervista di Massiminiano Boccalini che fa il punto sugli accordi di Abramo a questo link:
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