In sintesi il cammino iniziale della liturgia del Tempo Ordinario nelle prossime domeniche

Compiuto il Tempo Pasquale, con la cerniera delle due feste (SS. Trinità e Corpus Domini) a fare da sintesi del percorso fatto e a lanciare quello che ci condurrà alla Festa di Cristo Re, oggi entriamo il Tempo Ordinario e l’Evangelo ci introduce nella sezione più lunga del testo di Luca (9,51 – 19,48).


All’inizio di questo anno liturgico è stata postata una introduzione generale a questo Evangelo (https://parrocchiarisurrezione.blogspot.com/2021/11/le-caratteristiche-dellevangelo-di-luca.html), ora è il momento di proporne una specifica su questa sezione che ci accompagnerà per diverse settimane.

In questa sezione Luca non segue Marco o Matteo, cammina invece secondo una logica propria, attingendo a fonti sue particolari. Come primo approccio, si può rilevare che Gesù, predicatore itinerante finora quasi sempre in viaggio, decide ora risolutamente di recarsi a Gerusalemme. Anche Marco e Matteo dicono che, dopo la sua attività in Galilea, Gesù è andato a Gerusalemme, ma non danno particolare valore a questo viaggio. Per Luca invece diventa la parabola della sequela: vivere da cristiani e salire con Gesù a Gerusalemme. Questi capitoli appaiono così come una specie di “manuale di vita cristiana”.

Ci sono divere letture della struttura di questa sezione. Forse è preferibile scegliere quella che vi leggono tre tappe segnate dalla menzione della meta: Gerusalemme. Viene così a delinearsi un viaggio “catechistico”:

-       9,51 – 13,21: la missione e la divisione che provoca

-       13,22 – 17,10: la missione e i capovolgimenti sociali, etici e storici che implica

-       17,11 – 19,48: le modalità della salvezza cui la missione di Gesù dà accesso

Questo percorso permette di capire meglio il senso profondo dell’accoglienza che Dio offre agli uomini così come c’è sull’annunciata prima di essere lui stesso ricettato e di subire la morte violenta. Molti sono i tentativi di organizzazione del testo nessuno ha raggiunto un reale consenso.

In ogni caso in questa sezione si entra nella parte propriamente specifica di Luca, quella in cui ci narra Gesù nel modo che più gli è congeniale e che trova come un riassunto nella predicazione di Pietro Cornelio quando dichiara: “Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in spirito Santo E potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo perché Dio era con lui” (At 10,37-38).

La sezione che contiene i testi più celebri del terzo il Vangelo per esempio: le parabole del buon samaritano, dell’amico inopportuno, del fico sterile, degli invitati alle nozze, della pecora perduta e via dicendo. Ci sono poi i grandi insegnamenti sulla preghiera e come il padre nostro, i lamenti si farisei i suoi dottori della legge, letture messi in guardia sul pericolo delle ricchezze e quelle legate al giudizio che accompagna la manifestazione del regno.

È chiaro che con Lc 9,51 si entra in una fase cruciale della vita di Gesù, in cui si preparano i fatti drammatici, non solo per Gesù e i discepoli ma anche per una cerchia molto più ampia, come metterai in evidenza l’ultimo episodio, quello del pianto di Gesù su Gerusalemme.

Qui la narrazione lucana non è affatto “ordinata” come aveva promesso stata all’inizio. È piuttosto un succedersi veloce di brevi sequenze, prese quasi dal vivo, nel contesto di incontri occasionali capitati a Gesù e ai discepoli durante la loro salita a Gerusalemme. Per questo è preferibile parlare di un resoconto continuo.


(Daniel Attinger)

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