Ci arrivano solo i messaggi di ciò che ci piace, di chi la pensa come noi. E finiamo in una bolla, in una "stanza specchio". Francesco buca questa bolla, apre le porte e le finestre, non si rinchiude. La sua Chiesa non è una bolla, una "stanza specchio" e così lui sbarca su Netflix perché ha trovato il modo di essere in quel programma testimone tra tanti testimoni della nostra generazione, sbarca su Canale 5 perché deve parlare con tutti, non solo con i cultori della bella tv, ma anche con quelli che con frequentano i canali popolari, o commerciali. E sbarca da Fazio. Cercherà non di indottrinarlo, ma di stabilirci un dialogo.
C’è un modello per decifrare, immaginare questa Chiesa? Credo che non serva una grande cultura teologica o ancor più ecclesiologica per trovarlo in Gesù. Indubbiamente chiunque abbia anche una piccola conoscenza evangelica sa che Gesù andava in sinagoga, frequentava i luoghi sacri, ma spesso il racconto evangelico ce lo presenta a contatto con il popolo, e non solo quello credente. Camminava per strada, incontrava persone, parlava, li ascoltava. Questo sappiamo più o meno tutti. Non sarà questa la Chiesa in uscita?
La Chiesa in uscita di Bergoglio non parla a sé stessa, parla a tutti. Cerca il modo di comunicare con questa società che spesso viene definita “scristianizzata”. Perché lo è, o perché lo sarebbe? Se fosse vero ci sarà un motivo. Forse non ce ne sarà uno solo, ma la chiusura, l’autoreferenzialità, il linguaggio, possono esserne una delle tante cause.
L'intera riflessione di Ricardo Cristiano a questo link:
https://formiche.net/2022/02/papa-francesco-che-tempo-che-fa/
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