Euforismi di Lucio Hassan Siro
"Com'è il mattino di un uomo
che va in guerra?
Come si sveglia,
ammesso che abbia dormito?
Com'è l'abbraccio alla sua donna?
E ai suoi figli?
E' più grande la consapevolezza
che potrebbe non rifare quel gesto,
o la speranza di poterlo ripetere
il mattino seguente?
Non so...
So solo che esce di casa
con un fardello di morte sulle spalle
e va incontro, cosciente,
al destino suo e altrui...
Ma chi, come noi bersagli inconsapevoli,
al mattino, esce di casa,
ignaro di andare incontro alla morte,
non ha questa possibilità:
saluta i propri cari come in un giorno qualunque;
pensa, magari, al lavoro,
o al football, o a quel caffè fumante
che lo aspetta al bar, o a quegli occhi,
che più volte, ha incrociato nell'ascensore...
Non giudico chi ha torto o chi ha ragione,
chi assale e chi reagisce,
chi è cacciatore e chi è preda:
voglio solo sapere come devo salutare
i miei cari, al mattino;
se sono io l'altrui destino
di un messaggero di morte,
o se sono solo un soldatino di latta,
che cadrà, miseramente,
nell'assurdo game-box
di qualche giocattolaio matto..."
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