Italia come gli Usa sull’Etiopia. Guerini sospende la cooperazione militare. Era ora.

La Difesa italiana ha deciso di sospendere un programma di cooperazione militare con l’Etiopia sottoscritto nel 2019. La ragione, spiegata dal ministro Guerini, è collegata alla crisi nel Tigray che rende complicato collaborare con Addis Abeba.

La guerra, nata dopo i rinvii elettorali che il governo etiope giustifica come collegati alla pandemia, ma che le opposizioni vedono come una forma per bloccare lo status quo, ormai dura dal novembre 2020 e ha prodotto morti, feriti, profughi.

Meno di un mese fa l’Onu si è trovato costretto a sospendere gli aiuti umanitari per ragioni di sicurezza, denunciando che la situazione è “sull’orlo di un disastro”. 

La decisione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini di sospendere di fatto l’accordo di cooperazione militare con l’Etiopia sottoscritto lo scorso 10 aprile 2019 segue un trend dettato dalla crisi militare contro i tigrini, allineandosi a mosse simili avviate anche da Washington. La guerra che il premier Abiy Ahmed è intenzionato a vincere contro le forze del Tigray rende oggettivamente complicati diversi generei di cooperazione con Addis Abeba.

Guerini, la cui scelta è stata molto apprezzata dalla comunità tigrina internazionale, ha anche precisato come da tempo sia stata rifiutata anche qualsiasi richiesta di armamenti pervenuta all’Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (Uama), “non potendosi escludere il rischio di un possibile impiego nel contesto delle ostilità in corso”.

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