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Il Padre Nostro con le radici nella preghiera di Israele

Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare utilizzando formule liturgiche che appartengono alla tradizione del suo popolo.


Lo schema seguente cerca di mostrare alcuni fra i parallelismi più significativi, tra i quali quelli con il Qaddish, la preghiera per la santificazione del Nome impronunciabile di Dio (JHWH) per rispettarne la trascendenza. Tutte le formule liturgiche ebraiche indicate sono tutt’ora in uso:


 

“Perché Tu sei nostro Padre…”   “Convertici, Padre nostro, alla Tua Torah“.

Is 63,16 cf. Dt 32,6     Amidah (preghiera delle 18 benedizioni)

 

“Tu sei il Signore nostro Dio che sei in cielo e in terra“.

Tefillah (preghiera)
del mattino

Che sei nei cieli  

Sia magnificato e santificato il Suo sacro Nome“.   “Rimani con noi, sia magnificato e santificato il Tuo Nome in terra come viene santificato nel più alto dei cieli“.

Qaddish (santificazione del Nome divino)     Qedushah (Sezione del Qaddish)  

Sia santificato il Tuo Nome  

Possa stabilire il Suo Regno durante la vostra vita e durante i vostri giorni…”.

Qaddish

Venga il Tuo regno  

“…Come però è la Sua volontà in cielo, così sia fatta“.   “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto…”. “Che la Tua volontà sia di guarirmima se la mia morte è stabilita da Te la accetterò con amore dalle Tue mani”.

1Mac 3,60       Gb 1,21   Preghiera in punto di
morte  

Sia fatta la Tua volontà, come in
cielo così in terra
  

“Non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il cibo necessario“.   “O Dio nostro che stai nei cieli, dacci pane secondo la necessità dei nostri bambini”.

Pro 30,8         Selichot (Preghiere penitenziali)

Dacci oggi il nostro pane quotidiano  

Perdona l’offesa al tuo prossimo, e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati”.   “Se tu perdoni al tuo vicinol’Unico (Dio) perdonerà te, ma se tu non perdoni il vicino, nessuno avrà pietà di te”.

Sir 28,2        Midrash Tanchuma (commento rabbinico alla Genesi)  

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Non abbandonarmi al potere del peccato, né al potere della colpa, né al potere della tentazione, né al potere della vergogna”.  

Talmud Babilonese, Berakhot 60B  

E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male  

 

Tratto da: Gesù e il “compimento” della Torah, di Elena Lea Bartolini De Angeli

 

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