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Talebani, diritti umani, cancellazione delle donne, terremoto. Ci siamo dimenticati dell’Afghanistan?

A pochi giorni dal sisma che ha devastato il Sud est del Paese, i soccorsi stentano ancora ad arrivare e il numero dei morti resta incerto. Un dramma che colpisce un popolo stremato, sotto il dominio dei talebani. Nel frattempo, che ne è dei profughi fuggiti lo scorso agosto, dopo la resa di Kabul?


La scossa di magnitudo 5.9 è arrivata nel cuore della notte del 21 giugno, intorno alle 3, ora locale, le 23 italiane, nel Sud Est del Paese, ai confini con il Pakistan. Epicentro a 50 chilometri da Khost, nel distretto di Paktika. Il terremoto più forte degli ultimi travagliati vent’anni è stato sentito in tutto l’Afghanistan, ha raggiunto Islamabad e l’India. A pochi giorni dal terribile evento il bilancio delle vittime è ancora incerto, di sicuro si sa solo che i morti sono almeno 1500

Se un evento di tale portata, e ne sappiamo qualcosa in Italia, è devastante ovunque, a tutte le latitudini, in un paese al collasso sociale ed economico, ancora in piena pandemia da Covid-19 e dallo scorso agosto nuovamente sotto il dominio dei talebani dopo vent’anni di governi sostenuti dalla missione militare internazionale guidata dagli Stati Uniti, corrisponde senza dubbio a una catastrofe umanitaria.

L’Afghanistan non è un paese attrezzato, mancano vigili del fuoco, mezzi di soccorso e di localizzazione, come testimonia la corrispondenza della Bbc.

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Se poi pensiamo alla diaspora afghana e ai suoi profughi, la cui sorte la scorsa estate sembrava interessarci, oggi, a poco meno di un anno dalla presa di Kabul, i corridoi umanitari sono ancora fermi a causa della burocrazia, e sono ancora troppe le persone accampate in Turchia, Bosniaed Erzegovina, in attesa ai confini della fortezza Europa. Con il rischio che i visti, spesso turistici, con i quali hanno passato la frontiera scadano, provocando il rimpatrio in Afghanistan. Occorre ricordare il ruolo della Turchia nella vicenda afghana, e la dichiarazione Ue-Turchia firmata il 18 marzo del 2016, con cui si definisce il rimpatrio di tutte le persone, anche i richiedenti asilo, che giungono irregolarmente sulle isole egee in Turchia.


L'intero documentato articolo di Valentina Gentile continua a questo link:

https://www.sapereambiente.it/mondo/talebani-diritti-umani-cancellazione-delle-donne-terremoto-ci-siamo-dimenticati-dellafghanistan/




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