Le città sostenibili del futuro. La politica ad un bivio

Una città sostenibile guarda all’ottimismo, valorizza e tutela le proprie risorse, attrae i turisti, non dimentica le proprie tradizioni, si integra con il mondo produttivo e vuole sentire il chiasso dei giovani. La politica è chiamata a dare risposte, a proporre piani. Il commento di Idiano D’Adamo, docente di Ingegneria Gestionale alla Sapienza


Papa Francesco richiama al concetto di città del futuro ricordando che “non è un caso se, nella Bibbia, il destino dell’umanità trova il suo compimento in una città”. La partecipazione elettorale è caratterizzata da un trend decrescente che rappresenta un vulnus sociale a cui occorre porre rimedio. Gli amministratori locali hanno il privilegio di avere un contatto diretto con i propri concittadini ed avviare un percorso che tende a renderli protagonisti di un cambiamento epocale.

La classe politica è di fronte a scelte impegnative in cui occorre dire di sì anche se non portano ad un consenso immediato. Occorrono idee chiare, coalizioni snelle che diano stabilità, composte da un mix di profili in cui un approccio pragmatico ed interdisciplinare consente di stilare un programma serio e realizzabile. Infatti come ricordava Alcide De Gasperi occorre “promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni”. Ed allora la politica ha un grande compito: dirigere le scelte future ed indicare la strada verso cui condurre un Paese offrendo spazi di visibilità alle idee delle future generazioni. E’ questa un’ulteriore interpretazione del concetto di sostenibilità.

In questo quadro di azione occorre mettere al centro dell’agenda la componente umana, lontana dall’egoismo in cui tutti noi possiamo dare il nostro contributo. Ed occorre dare spazio alle “sentinelle del mattino del nuovo millennio” seguendo le parole di Papa Giovanni Paolo II.


L'intero articolo di Idiano D'Adamo a questo link:





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