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Più grande è l’amore

Il più grande desiderio 

“Siamo qui per consegnare a tutti i nostri contributi al Sinodo. Ci unisce il desiderio di sentirci appartenenti ad una comunità allargata e la sofferenza per tante porte che abbiamo trovato chiuse davanti a noi, in famiglia e in parrocchia”

Con sincerità e chiarezza Valentina ha presentato la serata: “Siamo qui per raccontarvi le nostre esperienze anche dure ma grazie a tante persone alcuni passi sono stati fatti, mentre tanti, per esempio nella Chiesa, devo ancora esser fatti. Il nostro più grande desiderio è che sempre più persone, anzi tutti, possano comprendere quanto sia importante vivere liberamente la propria affettività e che non c’è una cosa più grande e più bella di amare più grandemente possibile!”


Volevano farmi sentire sbagliata e malata

“Per me oggi è un giorno molto importante e da giorni si muovono dentro di me tante emozioni. Per me significa molto oggi poter raccontare pubblicamente, apertamente e liberamente, chi sono”, ha detto Margherita nella sua testimonianza. “Mi ha accompagnato in questi giorni tanta paura ma anche tanto coraggio e tanta voglia di esprimere chi sono. Ma mi muove anche un desiderio di giustizia, perché nonostante molti sappiano che ho una relazione con una donna, che la amo e ogni giorno sto cercando di costruire il mio futuro con lei, alcune altre persone non mi hanno accolta, facendomi sentire sbagliata e malata. Mi hanno fatto tanto soffrire fino a spingermi a dover fuggire dalla Chiesa, con parole taglienti che mi hanno giudicato e condannato come peccatrice. Ma io ho continuato a sentirmi parte della Chiesa anche se non so se riuscirò a ricucire queste ferite. Tante altre persone invece mi hanno accolto con grande amore, prendendo con me le distanze da una visione omofoba nella Chiesa”.

 

Privilegiati perché etero

“Noi, in quanto coppia etero, siamo privilegiati perché abbiamo potuto preparare e celebrare il nostro matrimonio mentre altri si sono sentiti rifiutati in quanto coppia omosessuale”, hanno raccontato poi Anna e Lorenzo. “Tutti dobbiamo sentirci ugualmente amati dal Signore e ammiriamo queste persone che sono grandi testimoni di fede e di amore nel loro amarsi nonostante tanti rifiuti. Inoltre mentre noi abbiamo potuto crescere nell’amore anche potendo essere capi scout insieme, tante persone non possono manifestare il loro amore nell’Agesci. Che triste constatare che questo amore debba essere negato a capi omosessuali e perfino debba essere nascosta ai ragazzi la bellezza dell’amore che ognuno di noi ha!”

 

Le mie montagne russe

“Per me è un giorno speciale”, ha incalzato B. “Per la prima volta faccio coming out in pubblico. Vi faccio partecipi di due grandi fatiche che mi trovo ad affrontare in questo periodo, come se dovessi vivere su due montagne russe, una è quella della mia identità di genere e l’altra è della mia identità sessuale. Non se ne parla abbastanza e ho colto questa occasione per raccontarvi di me. C’è tutta la mia vita in queste due montagne russe”.

 

Aiutarci ad accattarsi e accogliere 

“Vengo da una famiglia molto cattolica e quando avevo vent’anni ho percepito con chiarezza che ero attratto dagli uomini”. Anche Matteo ha raccontato di sé: “Non sono subito stato accettato da tutti e negli anni, per esempio, una psicologa mi diceva che avrei dovuto reprimere i miei sentimenti. E quante persone mi avevano convinto che la mia omosessualità fosse una malattia che avrei potuto correggere… Nel 2017 ho fatto coming out con mia madre e dal 2018 ho frequentato alcuni gruppi che m i hanno tanto aiutato. Raccogliendo negli anni tante riflessioni sono arrivato nel 2020 a pubblicare un libro: “L’amore oltre le regole” per dare una forma scritta a tutte quelle storie che possono aiutare le persone ad accettarsi. Ho capito che non bisogna dare nulla per scontato ed ogni storia va accolta nella sua originalità visto che nessuno di noi è uguale ad altri!”




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