Sintetica nota storico-letteraria
È necessario sapere che all’epoca di Gesù, tra le molti presenti, erano due le correnti spirituali principali: quella che si rifaceva al Pentateuco di Mosè e quella che faceva invece riferimento al Pentateuco di Enoch. Due Scritture che si confrontavano costantemente e che, nelle loro diversità, coesistevano. Certo, la supremazia era stata già presa dai cinque Libri di Mosè e si stava strutturando le altre parti delle Bibbia così come la conosciamo noi.
In realtà tracce della tradizione enochica ci sono anche nelle Scritture Ebraiche. La prima in Genesi 6 (1-4) dove si narra che “i figli di Dio! (= gli angeli) scesero sulla terra, “videro che le figli degli uomini era belle e ne presero per mogli a loro scelta” da queste unioni nacquero i giganti.
Il racconto della Genesi si ferma qui. Continua invece nei libri di Enoch nei quali si evidenzia come questo si veniva a configurare come un “disordine” nella creazione “ordinata” fatta da Dio che punì gli angeli precipitandoli e rinchiudendoli nel profondo della terra, nello sheol. Poi, per riuscire a rimettere ordine nella creazione, manda il diluvio universale attraverso il quale muoiono tutti i giganti. È un nuovo inizio nell’ordine ripristinato.
Ovviamente se i giganti annegano, non possono morire i loro spiriti perché “immortali” in quanto provengono dagli angeli decaduti. Continuano quindi a circolare sulla terra, anche oggi, cercando di portare nuovo disordine, separando l’uomo da Dio, sono quegli “spiriti immondi” (i diavoli) contro i quali Gesù spesso si scontra come, per esempio, nel caso dell’indemoniato di Gerasa (Mt 5,1-20) che, usciti da lui, entrano in una mandria di porci e precipitano nel lago.
Inoltre, nel Pentateuco di Enoc (che fa parte integrante del canone della Bibbia copta/etiope) si sviluppa l’idea che, per sconfiggere questi spiriti immondi, questi diavoli, questi satana (che non è un nome proprio ma la traslitterazione di un termine ebraico che i Settanta traducono in greco con “diavolo”; solo nei secoli seguenti diverrà il nome proprio di uno di questi), è necessario che scenda dal cielo qualcuno che sia più forte di loro e, per esserlo, deve essere superiore agli angeli.
Si comprende allora la differenza tra i due Pentateuchi: in quello di Mosè l’origine del male è nell’incapacità dell’uomo di rimanere fedele al Decalogo e la soluzione sta nel riuscire a non tradirlo. Gesù è il primo uomo a riuscirci e, seguendo lui, è diventato possibile a tutti.
Invece, l’origine del male nei libri di Enoch,è extra-umano e dunque, per sconfiggerlo, è necessario un intervento che origina fuori dell’uomo, nel cielo con il pericolo di scadere in un determinismo che toglie la libertà all’uomo e lo rende supino.
È per questa differenza che presero il sopravvento i libri di Mosè e formarono il canone che è anche il nostro.
Le due tradizioni, sono ben presenti all’epoca di Gesù che inizia a “fonderle” assieme. Operazione che sarà completata da Paolo.
(BiGio)
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